> > Veltroni: "Il Paese va male, la manovra sarà molto dolorosa"

Veltroni: "Il Paese va male, la manovra sarà molto dolorosa"

Walter Veltroni, manovra dolorosa

"L'alleanza gialloverde non è destinata a durare. Il governo è in uno stato comatoso e Salvini farà in modo che il M5S lo faccia cadere".

Mentre i due vicepremier escludono l’eventualità di una “manovrina” correttiva e ribadiscono che “va tutto bene, il governo va avanti”, c’è chi dipinge uno scenario ben diverso. Lo ha fatto anche Walter Veltroni, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7. “Bisognerà fare una manovra finanziaria molto dolorosa, perché purtroppo il Paese va male”, ha dichiarato l’ex segretario del Partito democratico. “Questa manovra è il punto da cui partire. Ma la può fare un governo nello stato comatoso in cui ora si trova?”.

“Governo non destinato a durare”

Per Veltroni le parole pronunciate da Giuseppe Conte durante la conferenza-ultimatum a Palazzo Chigi sono “la fotografia di un dissesto politico in corso. Dissesto che era immaginabile, visto che l’alleanza di governo è tra opposti, quindi non può essere destinata a durare. I toni infatti sono già cambiati. Immaginavo che dopo le amministrative sarebbe ricominciato il ballo e così è stato. Nella storia italiana ci sono state tante crisi e dissensi nella maggioranza, ma il grado di tensione e la violenza dei toni durante la campagna elettorale sono qualcosa che non ha paragoni”.

L’ex segretario sottolinea inoltre come Salvini, dopo aver conquistato il consenso elettorale alle europee e alle amministrative, abbia tutto l’interesse a “tesaurizzare questo consenso” e a “non rischiare che nei prossimi mesi si possa rapidamente consumare, dovendo fare questa manovra finanziaria e dovendo dire agli italiani che non ha mantenuto le promesse”. Inoltre, ricorda Veltroni, “il Parlamento elegge il presidente della Repubblica. Oggi la Lega ha il 17% dei parlamentari, il Movimento è sopra il 30%. Che interesse ha la Lega a mantenere questi equilibri?”. È il Carroccio l’alleato con più interesse a far cadere il governo e andare a elezioni anticipate, “ma facendolo fare ai Cinque Stelle. Salivni porrà tali paletti dal punto di vista programmatico che il M5S o li accetterà, suicidandosi politicamente, o li dovrà respingere e risulterà inevitabile andare a votare a settembre“.