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Governo, fumata nera sulla Flat Tax: Salvini riunisce ministri Lega

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Tria ha evidenziato i suoi dubbi sulla copertura della Flat Tax. Lega: "Riunione utile e positiva".

Il vertice a Palazzo Chigi sembra non aver creato un punto di incontro al governo sulla strategia per evitare la procedura di infrazione. Sulla Flat Tax, infatti, servirà un tavolo per mediare tra Lega e Movimento 5 stelle. Moscovici prosegue sulla sua linea: “La mia porta è sempre aperta, ma non perdiamo tempo. Applicheremo le regole“. Salvini sulla Commissione avrebbe detto: è “vecchia e delegittimata, non può imporre sanzioni”. Sembra inoltre che il ministro dell’Interno abbia riunito, nel pomeriggio, i ministro della Lega. Tra i convocati c’era anche Giancarlo Giorgetti, ma nessuno di loro, al termine dell’incontro, ha rilasciato dichiarazioni.

Salvini abbandona il vertice

Stando a fonti del governo, come riporta anche SkyTg 24, a frenare gli entusiasmi sulla flat tax ci avrebbe penato Tria, che ha esposto tutti i dubbi relativi alle coperture, evidenziando la necessità di convocare un nuovo tavolo di discussione. Sembra inoltre che Salvini abbia lasciato il vertice in anticipo per recarsi al Viminale per “impegni presi in precedenza”. A quanto si apprende da fonti della Lega, nel corso del vertice sarebbe stato affrontato anche il tema Alitalia: “Sono state valutate le opzioni sul tavolo, prioritariamente le manifestazioni d’interesse pervenute, per definire presto la questione”.

Flat Tax

L’incontro di Governo della mattinata non sembra aver dato i risultati sperati. Il ministro Tria, infatti, avrebbe espresso dubbi sulle coperture necessaria all’attuazione della Flat Tax. Fonti leghiste l’hanno comunque definita una riunione “utile e positiva”, nella quale “sono stati organizzati i gruppi di lavoro” e ci si è dati appuntamento a “nuovi incontri con progetti e investimenti“. Al vertice avrebbero preso parte anche, oltre a Giovanni Tria, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, i sottosegretari al Mef, Laura Castelli e Massimo garavaglia, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti.

“Criterio non rispettato”

Nel frattempo, a fare eco a Junker, si aggiungono gli Sherpa dell’Ue, i quali fanno sapere che “il criterio del debito non è rispettato“, invitando l’italia a “prendere le misure necessarie per assicurare il rispetto delle indicazioni del Patto di Stabilità, in conformità con il processo della procedura EDP”. “Altri elementi che l’Italia potrebbe presentare – fanno sapere – potranno essere presi in esame dalla Commissione e dal comitato”.