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Lega, la prima legge in Sardegna è per i vitalizi

Lega, la prima legge in Sardegna è per i vitalizi

In Sardegna la Lega è al centro di una pesante polemica per la nuova proposta di legge avanzata dalla regione. L'opposizione: "Ritornano i vitalizi".

I progetti della lega per la Sardegna sono al centro di una grossa polemica. L’oggetto del contendere sarebbe la presenza all’interno della prima proposta di legge delle “indennità differite”. Secondo quanto riportato dal sito di Open, in molti sospettano che si tratti di un termine adottato appositamente per confondere le idee e per mascherare un ritorno dei vitalizi. I primi a puntare il dito contro la Lega sono stati i membri del Movimento 5 Stelle sardo, molto più critico nei confronti del centrodestra rispetto ai “colleghi” al governo.

Polemica sulla prima legge leghista

Centrosinistra e M5s attaccano la Lega in Sardegna. A suscitare i primi sospetti sarebbe stata l’urgenza con cui il presidente della Regione Christian Solinas avrebbe cercato di far approvare insieme ai suoi sostenitori una legge relativa alle Disposizioni in materia di status di consigliere regionale. In particolare, ad allarmare le opposizioni sarebbe stata l’insistenza per introdurre delle “indennità differite”. Queste ultime equivarrebbero a veri e propri vitalizi. Infatti, proseguendo nella lettura del testo di legge, si nota come nella pagina immediatamente successiva si faccia riferimento a una contribuzione a carico del bilancio del consiglio regionale. La cifra di riferimento per calcolarla sarebbe pari a 2,75 volte la contribuzione mensile a carico del consigliere.

Munendosi di una calcolatrice il gioco è presto fatto. Infatti, tenendo conto che i membri del consiglio regionale sono 60 e che la Regione Sardegna dovrebbe – sempre secondo la proposta di legge – versare circa 1.597,20 euro mensili a deputato, per una durata complessiva di 5 anni, il risultato toccherebbe quota 5.749.920 euro.

La risposta dell’opposizione

Un tentativo che non è certo passato in sordina agli occhi dell’opposizione, ancor meno poi tra gli “alleati”. Infatti, la prima a puntare il dito contro la legge è stata Desiré Manca, capogruppo del Movimento 5 Stelle sardo: “Si tratta di un privilegio inaccettabile e vorrei fosse chiaro che non lo voteremo mai: non siamo qui per regalarci privilegi, ma per difendere i cittadini”.

Ad aggiungersi ai toni di sdegno di M5S c’è anche il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, che ha commentato: “Dicono sempre: prima gli italiani, prima i sardi. Ma la verità è che pensano solo a se stessi. Pensano solo ai privilegi e alle pensioni per i consiglieri regionali”.