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Identità e Democrazia, il nuovo eurogruppo sovranista guidato da Zanni

europarlamentari

Il partito sovranista europeo riunirà la Lega di Matteo Salvini, il Rassemblement national di Marine Le Pen e i tedeschi di Afd: 73 deputati.

Enf – Europa delle Nazioni e delle Libertà, il gruppo che riunisce tutti i sovranisti europei, verrà sostituito da Identità e Democrazia. Alla presidenza del nuovo partito dell’europarlamento siederà il responsabile degli Esteri della Lega, Marco Zanni. Il suo primo messaggio dopo la nascita del nuovo eurogruppo è stato: “L’Europa ha bisogno di un cambiamento radicale che abbandoni le logiche imposte da chi fino a oggi ha soltanto preso in giro i cittadini. Chi ha lacerato questa Unione non può vantare la pretesa di ricostruirla. Questo invece è il compito che da oggi spetta a noi”.

Marco Zanni, leader del partito

Il leader del nuovo eurogruppo sovranista ha chiarito alcune linee ideologiche del partito. “Siamo il più grande gruppo euroscettico” ha dichiarato. Poi ha smentito l’abbandono dell’euro e il ritorno alle valute nazionali, affermando che questa proposta “non è nel programma di questo gruppo”. Marco Zanni ha solo 32 anni ed è originario di Lovere, in provincia di Bergamo. Per lui questo è il secondo mandato al Parlamento di Strasburgo. Nel gruppo da lui presieduto verranno conglobati la Lega di Matteo Salvini, il Rassemblement national di Marine Le Pen e il partito tedesco Alternative für Deutschland. Zanni ha dichiarato, inoltre, che il gruppo riunirà 9 delegazioni.

marco zanni

Gli eurodeputati di Identità e Democrazia

La Lega guidata da Matteo Salvini, porterà in Parlamento a Strasburgo 29 eletti, ovvero il gruppo più numeroso del nuovo partito di cui faranno parte anche i sovranisti francesi e tedeschi. L’intera delegazione sarà formata da 73 deputati: si tratta, infatti, della quinta forza politica europea (a livello numerico). Nei giorni scorsi, però, il leader leghista ha dovuto fare i conti con il sovranista del Brexit Party, Nigel Farage: infatti, quest’ultimo si è rifiutato di unirsi a Identità e Democrazia. Il motivo della scelta è stato: “Il Brexit Party riunisce sia ex conservatori sia ex laburisti” e perciò “forse più vicino al M5S”. Sulla stessa linea di Farage si sono schierati anche Viktor Orban, che ha deciso di rimanere fedele ai Popolari, e il partito polacco di maggioranza Diritto e Giustizia (Pis).