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Caso Lotti-Csm, Zingaretti: "Il Pd non si occupa di nomine"

Caso Lotti-Csm, Zingaretti: "Il Pd non si occupa di nomine"

Nicola Zingaretti chiarisce la sua posizione e quella del Partito Democratico in merito alle indagini sul caso Lotti-Csm.

Nicola Zingaretti rompe il silenzio. In merito alla vicenda del caso Lotti-Csm, il segretario del Pd ha reso pubblico un comunicato in cui chiarisce la propria posizione e quella del partito in merito alla vicenda. Il leader dei democratici ha specificato che il partito che ha in mente di portare avanti con il Pd è un partito che non si interessa di nomine di magistrati: “Il Pd non ha mai dato mandato a nessuno di occuparsi degli assetti degli uffici giudiziari. Dal punto di vista dell’opportunità politica il partito che ho in mente non si occupa di nomine di magistrati”.

Il comunicato di Zingaretti

“Il partito che ho in mente non si occupa di nomine di magistrati”. Nicola Zingaretti intende chiarire immediatamente la posizione del suo partito di fronte alla vicenda Lotti-Csm. Il segretario Pd ha specificato che al momento alle figure politiche coinvolte non sarebbero stati contestati formalmente dei reati, mentre le indagini starebbero proseguendo attraverso il vaglio delle intercettazioni telefoniche. Ben poca cosa, commenta Zingaretti, su cui non è possibile avviare dei processi sommari sui social e in rete.

Il caso Lotti-Csm

Nicola Zingaretti cerca di buttare acqua sul fuoco, tornando ai toni pacati. Tuttavia, la brace è ancora calda e a rimanerne scottato potrebbe essere proprio Luca Lotti. Quest’ultimo sarebbe stato indicato come una figura di un certo peso per la scelta di un Procuratore, entrando a gamba tesa in un’area di competenza del Csm. Lotti sarebbe subito corso ai ripari, chiarendo la propria versione su un lungo post su Facebook.

Secondo quanto affermato dal politico, le accuse si riferirebbero a un dopocena a cui Lotti avrebbe partecipato. Dato il contesto di informalità, l’onorevole si sarebbe espresso con una certa libertà in merito alle figure da eleggere, fermo restando, però, che la decisione vera e propria spetti al Csm: “Quindi ho commesso reati? Assolutamente no”, ha concluso Lotti, sottolineando che tale versione sia stata anche confermata da Gianluigi Morlini, che Lotti sostiene di aver visto una sola volta nella sua vita.