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Matteo Salvini: “Crediti formativi per studenti che donano sangue”

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La proposta del Ministro degli Interni arriva proprio nella giornata del donatore di sangue. Purtroppo, però, non è realizzabile.

Venerdì 14 giugno è la giornata del donatore di sangue: quale migliore occasione per lanciare una nuova proposta? Infatti, Matteo Salvini coglie la palla al balzo e chiede l’introduzione di crediti formativi per gli studenti liceali e universitari donatori. Purtroppo, però, non trova l’appoggio né dell’Avis né del Ministero dell’Istruzione. Infatti, ci sarebbero alcuni problemi etici da tenere in considerazione.

Crediti scolastici ai donatori

Il vicepremier Matteo Salvini proporrà al ministro dell’Istruzione Marco Bussetti di “introdurre agevolazioni per chi dona il sangue, sia nei licei che negli istituti tecnici e nelle università. Si tratterà di introdurre crediti formativi perché è un atto di civiltà, utilità e generosità”. L’idea arriva proprio e non a caso nella giornata dedicata ai donatori di sangue: l’obbiettivo del leader della Lega è incentivare anche i ragazzi che hanno paura a compiere un gesto di generosità. Lui stesso, in occasione delle sue donazioni di sangue, è solito pubblicare sui social network una foto che lo ritrae sul letto dell’ospedale o nel momento del prelievo.

L’incontro a Milano

Proprio nella giornata di venerdì il Ministro degli Interni si recherà a un incontro presso l’Università Cattolica di Milano dedicato alle donazioni di sangue. L’auspicio del vicepremier è che “le università diventino il massimo luogo di formazione per la donazione del sangue. Anche a livello di crediti formativi: si potrebbe pensare ad un’iniziativa per la quale se mi porti il cedolino della donazione ti do 2 crediti in più”. Il ministro, inoltre, si mette nei panni degli studenti e ironizza: “Ai tempi per l’esame di Letteratura italiana avrei donato tre litri di sangue pur di avere qualche credito”.

Una proposta irrealizzabile

A fermare l’idea di Matteo Salvini, però, sono il gruppo dell’Avis e il Ministero dell’Istruzione: infatti, il protocollo di intesa tra Avis e scuole pone limiti invalicabili. “La partecipazione degli studenti ai progetti realizzati in attuazione del presente protocollo d’intesa potrà dar luogo ad eventuale riconoscimento di crediti formativi”. La clausola che blocca la proposta recita: “In nessun caso i crediti formativi possono riferirsi alla mera attività di donazione”. Infatti concedendo crediti formativi ai donatori si andrebbero a discriminare tutti gli studenti che per motivi di salute non possono effettuare tale gesto.

Tuttavia, nelle scuole viene riconosciuto il volontariato degli studenti presso l’Avis con la concessione di certificazioni trasformabili in crediti. Infine, sullo stesso protocollo è specificato che “gli studenti assenti dalle lezioni per aver effettuato una donazione di sangue sono considerati giustificati’. Pertanto tale giorno non viene computato nel monte ore totale di assenze fatte nel corso dell’anno scolastico”. A fronte di queste motivazioni, nei giorni scorsi Salvini è ritornato sui suoi passi. Ha dichiarato infatti che “è evidente che è una forzatura, per cui ho scartato l’idea”.