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Bonafede, intercettazioni: "Sui trojan non si torna indietro"

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"Bisogna lavorare sulla fuga di notizie. Non si arretra di un millimetro" ha confermato Bonafede.

Il guardasigilli Alfonso Bonafede ha parlato a proposito della diffusione delle intercettazioni e dei trojan, virus che trasformano il telefono cellulare in una microspia per le intercettazioni ambientali. Bonafede avrebbe infatti specificato che “la legge spazzacorrotti ha introdotto il trojan, e da cinque mesi stiamo scoprendo tantissimi casi che non avremmo mai scoperto. Noi non possiamo riportare le lancette indietro nel tempo, a quando la politica pensava che fosse giusto che il popolo italiano non doveva sapere cosa accadeva in certi contesti. La lotta alla corruzione non deve arretrare di un millimetro” ha specificato nel corso di un’intervista a Radio Capital. Sulla pubblicazione delle intercettazioni ha poi ribadito che, secondo il principio della Cassazione, si possono diffondere i dialoghi che hanno “preminente interesse pubblico“.

“Non si torna indietro”

“Possiamo migliorare gli strumenti – ha proseguito Bonafede – ma non arretriamo di un millimetro sulla possibilità di utilizzare i trojan e sulle intercettazioni. Dobbiamo agire sulla fuga di notizie, senz’altro. Pensi a terzi che vengono citati in intercettazioni da parte di indagati, pensi a fatti di vita privata, dobbiamo tutelare questi casi”. “Stiamo lavorando – ha continuato – a una riforma che blocchi quella del Pd, che con la scusa della privacy imbavaglia le intercettazione”. Sulla vicenda delle nomine al Csm ha poi detto: “Quello che è successo è gravissimo. Bisogna agire e riformare la giustizia in modo che nella carriera dei magistrati la meritocrazia abbia una centralità blindata. E noi abbiamo una delle magistrature migliori al mondo”.

La riforma dei processi

Il ministro Bonafede ha poi parlato, come riporta Il fatto quotidiano, della riforma per dimezzare i tempi attuali dei processi: “Con magistrati e avvocati ho portato avanti un tavolo al ministero per scrivere i punti fondamentali per la riforma del processo civile e del processo penale, tra l’altro dopo una prima interlocuzione di massima con la Lega. Conto di chiudere tutto il percorso entro la fine dell’anno. Una volta entrato in vigore questo sistema di norme, dovremmo cominciare a vedere gli effetti positivi nel giro di un annetto”.

La riforma della prescrizione

A inizio 2020 è pronta ad entrare in vigore la riforma della prescrizione, la quale dovrebbe bloccarsi dopo il primo grado di giudizio. “La norma non si tocca, non ci sarà nessuna marcia indietro. Ci mancherebbe che il governo del cambiamento decidesse di tornare indietro. Non esiste – ha assicurato Bonafede -. L’accordo con la Lega è che si lavori contemporaneamente su un processo breve“.