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Conte all'Ue, taglio di 2 miliardi per evitare la procedura

Conte tagli lettera Ue

Per il premier l'obiettivo è "assicurare un effettivo equilibrio tra stabilità e crescita, tra riduzione e condivisione dei rischi".

È partita alla volta di Bruxelles la lettera inviata dal premier Giuseppe Conte e da tutto il governo italiano in risposta all’annuncio della “giustificata” procedura di infrazione per debito eccessivo. L’obiettivo è evitare il peggio, rassicurando l’Unione europea e garantendo l’abbassamento del deficit. Per questo il presidente del Consiglio, al termine del Cdm, ha annunciato un taglio di due miliardi di spesa pubblica e ha sottolineato che l’esecutivo è compatto e privo di divisioni sulla questione. Un mantra – quello dell’unità del governo – che ha ripetuto più volte nel corso della giornata. tra la Camera, il Quirinale e il Senato.

“Equilibrio tra stabilità e crescita”

Nella lettera, citata dall’Ansa, Conte ha evidenziato che “l’Italia, in quanto Paese fondatore della casa comune europea, avverte la piena responsabilità di coltivare un dialogo aperto e costruttivo con la Commissione Ue. Lo ha dimostrato anche del dicembre 2018, allorché un intenso negoziato ha consentito di chiarire i dettagli della nostra manovra“. Ora l’obiettivo, nonché dovere, del governo è “aprire, senza ulteriore indugio, una fase costituente per ridisegnare le regole di governo delle nostre società e delle nostre economie, riconsiderando modelli di sviluppo e crescita che si sono rivelati inadeguati di fronte alle sfide poste da società impoverite, attraversate da sfiducia, rancore e delusione”.

“Prima che l’Ue si trovi a dover affrontare nuove crisi finanziare sistemiche e globali”, ha continuato, “occorre una riflessione approfondita su come assicurare un effettivo equilibrio tra stabilità e crescita, tra riduzione e condivisione dei rischi. Come l’esperienza ha dimostrato, se per assicurare la piena realizzazione dell’uno si sacrifica l’altro, si rischia di pagare un prezzo molto alto“.

Le novità in Cdm

Durante il Cdm è stato raggiunto un “accordo positivo” sul decreto Crescita, che tornerà in commissione solo per alcune modifiche di carattere tecnico. Il testo sulle Autonomie, invece, approderà in Consiglio la prossima settimana. Fonti del Movimento hanno annunciato lo stralcio dell’emendamento sul trasferimento dei Fondi di Sviluppo e Coesione dal dicastero del Sud al dl Crescita. Via libera dai ministri anche alla riforma del Mibac, il Ministero dei Beni culturali. Verranno soppresse le autonomie per tre musei nazionali (quello etrusco di Villa Giulia di Roma, il Parco Archeologico dell’Appia antica e le Gallerie dell’Accademia di Firenze). Escluso il triestino Castello di Miramare. Infine, approvato in esame definitivo il disegno di legge su Cantieri e Ambiente per casi di dissesto idrogeologico e salvaguardia del territorio.