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Dl Sicurezza, la Consulta boccia i superpoteri dei prefetti

Dl Sicurezza, Consulta boccia prefetti

La Corte Costituzionale ha invece respinto il ricorso presentato dalle Regioni Calabria, Emilia Romagna, Marche, Toscana ed Umbria.

Il no arriva dalla Corte Costituzionale, che con una sentenza ha bocciato parte del decreto Sicurezza. Il testo incriminato è quello del Titolo due che, secondo la Consulta, viola l’autonomia che la Costituzione garantisce a Comuni e Province per dare “superpoteri” ai prefetti in sostituzione a tali enti. Ufficio Stampa della Consulta ha diffuso la notizia in attesa del deposito della sentenza, riferisce l’Ansa. Solo quest’ultimo permetterà di conoscerne le motivazioni.

La Corte ha invece respinto perché inammissibili i ricorsi della Regione Calabria, Marche, Toscana, Umbria ed Emilia Romagna, che lamentavano una violazione delle loro competenze. Le nuove norme su richiedenti asilo, permessi di soggiorno e Sprar sarebbero state adottare nell’ambito delle competenze esclusive riservate allo Stato.

La risposta delle Regioni

Il governatore toscano Enrico Rossi ha commentato così la decisione della Consulta: “Prendiamo atto della sentenza della Corte Costituzionale, che non è entrata nel merito della legittimità costituzionale delle norme. Ma si tratta soltanto del primo tempo della battaglia che abbiamo intenzione di combattere contro chi, come il ministro Salvini, calpesta i diritti umani più elementari”.

Rossi ha annunciato che il Consiglio regionale sta già discutendo una proposta di legge “che individua le modalità generali di erogazione dei servizi per garantire livelli minimi di dignità umana a tutti. Li abbiamo chiamati ‘diritti samaritani‘. La legge sarà presto approvata e domani con il capogruppo del Pd Leonardo Marras terremo una conferenza stampa per spiegarne i contenuti. Sfidiamo il governo a ricorrere, se vorrà, entro questa legge. Siamo convinti della legittimità costituzionale di ciò che andiamo sostenendo”.