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Salvini: "Abbassare le tasse, altrimenti saluto e me ne vado"

Salvini tasse

Il vicepremier è tornato da Washington con "una convinzione fortissima: all'Italia serve una manovra fiscale coraggiosa, alla Trump".

Se non mi lasciano abbassare le tasse, saluto e me ne vado“. Così Matteo Salvini, intervistato dal Corriere della Sera, ha ribadito che la questione fiscale è una priorità per la Lega. Lo ha sempre saputo, continua, ma a togliergli ogni dubbio è stato il viaggio negli Stati Uniti, dove ha maturato “una convinzione fortissima. All’Italia serve una manovra fiscale coraggiosa. Quindi, il mio dovere è farla”. Non nasconde la sua musa ispiratrice, il presidente americano, presente anche sulla sua scrivania tramite un volume con la riconoscibile aquila sulla copertina. “Sono le politiche economiche di Trump“, spiega. “Noi abbiamo bisogno di un approccio del genere”.

“Basta gabbie alla crescita”

Negli stessi giorni, l’economia e le casse dello Stato sono sotto la lente di ingrandimento dell’Unione Europea, che ha minacciato la procedura di infrazione per debito eccessivo. A poche ore dall’annuncio del premier Giuseppe Conte sui due miliardi di risparmi per evitare le sanzioni, Salvini commenta: “Per il 2019, se è vero come vero che lo Stato spende meno e invasa di più, possiamo utilizzare quella cifra per abbattere il debito, e va bene. Ma poi basta gabbie sugli anni futuri, basta con lo strozzare la crescita possibile”. L’unica soluzione possibile, continua il vicepremier, è il taglio delle tasse. Soluzione non solo ai problemi economici ma anche a quelli demografici che, secondo un recente rapporto dell’Istat, mostrano un’Italia con sempre più anziani e sempre meno nascite. “La vera recessione è quella demografica“, afferma Salvini. “Il blocco delle nascite è un dramma. Taglieremo le tasse a lavoratori e famiglie a prescindere dal parere di qualche burocrate. Il futuro, dei nostri figli e dell’Italia, viene prima dei vincoli decisi chissà dove”.

“Noi lavoriamo, gli altri…”

Ma la coesione a Palazzo Chigi necessaria per un simile progetto è costantemente minata, nei fatti, dalle dichiarazioni e dalle accuse dei due alleati. Tra i più recenti si contano gli scontri tra Alessandro Di Battista, volto storico del M5S, e il vicepremier leghista. “Il fatto che io oggi sia qui, al lavoro, è la migliore risposta ai chiacchieroni come Di Battista”, sentenzia Salvini. “Lui va a spasso e noi siamo sul pezzo. Adesso stiamo organizzando per luglio gli Stati generali dell’economia a cui inviteremo tutti: imprese, sindacati, associazioni. Noi questo facciamo: lavoriamo. Altri… va be’“.