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Di Maio accusa Di Battista: "Incosciente chi destabilizza il governo"

Di Maio sfogo

Il vicepremier insofferente alle dichiarazioni dell'ex parlamentare, la replica: "Polemiche montate ad arte, chi destabilizza il governo è Salvini".

Un tempo erano i due volti simbolo del Movimento Cinque Stelle e vantavano grande sintonia. Ma recentemente i rapporti tra Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista si sono fatti più tesi, fino a uno scontro a distanza che si è aperto con un post pubblicato sulla pagina Facebook del leader pentastellato. L’accusa generalizzata (Dibba non viene mai nominato) è quella di voler creare instabilità a Palazzo Chigi. “Destabilizzare il governo in questo momento in cui il Presidente del Consiglio sta portando avanti una trattativa difficilissima con l’Ue è da incoscienti, lo dico sia al Movimento che alla Lega”, scrive il vicepremier. “Non mi interessa se in buonafede o in malafede, ma se qualcuno in questa fase destabilizza il Movimento con dichiarazioni, eventi, libri, destabilizza anche la capacità del Movimento di orientare le scelte di governo. Stiamo governando la nazione Italia, non stiamo giocando a Risiko. Ogni giorno abbiamo la responsabilità di 60 milioni di italiani e spesso, esercitando il potere di veto, di 500 milioni di europei. Si rimettano i carriarmatini nella scatola e ognuno porti avanti il ruolo che è chiamato ad assolvere”.

Di Battista: “Polemiche montate ad arte”

Per Di Battista quelle tra lui e Di Maio sono “polemiche montate ad arte” e senza alcun fondamento. Lo ha dichiarato a margine del Rousseau City Lab di Catania, informa l’Ansa. “Domani lo chiamo ed è tutto a posto. Non mi interessa assolutamente questa polemica, quindi non mi ci infilo”, ha commentato.

Ma davanti ad altri microfoni, quelli di 1/2 ora in più su Rai3, ha accusato Matteo Salvini di essere il vero destabilizzatore del governo. “Ieri ho visto il ministro dell’Interno annunciare che intende convocare i sindacati“, ha riferito. “Questo è un modo di destabilizzare il governo. Un ministro dell’Interno deve fare il ministro dell’Interno”. Problemi nascono anche dalla tassa piatta: “Se fossi in Di Maio, chiederei a Salvini dove intende trovare i soldi per la flat tax. Io sono perfettamente d’accordo [sul provvedimento, ndr], ma bisogna trovare i soldi. La Lega sta provando a sondare per trovare un incidente. Credo, ma posso sbagliarmi, che nella testa dei dirigenti leghisti ci sia l’idea di buttare tutto all’aria e questo sarebbe grave. Se poi mi sbaglio, sarò il più felice”.

Resta invece ferma l’opposizione all’alta velocità: “Sulla Tav io sono contrarissimo. Non per posizione ideologica, ma penso che sia un’opera pubblica che cita tanto denaro e non è utile. Sono convinto che Conte possa trovare una soluzione. Credo che occorra investire in altre opere, servirà una mobilità diversa e sostenibile”.