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Matteo Salvini ora minaccia di costruire un muro

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"Se non si riuscisse a fermare i flussi d'ingresso con le vie diplomatiche, non escludiamo l'uso di barriere fisiche".

Giornate caldissime. Non solo per il picco d’afa che ha investito la penisola ma soprattutto per il tema immigrazione. Dopo la vicenda Sea Watch 3 il vicepremier leghista Matteo Salvini è tornato a parlare sull’argomento “barriere fisiche” per separare i confini nazionali.

L’intervento

A seguito degli accordi presi tra Italia e Slovenia lo scorso 22 Giugno 2019, annunciati dal vicepremier attraverso un tweet: “Previsti pattugliamenti misti delle polizie di frontiera per proteggere i confini, bloccare eventuali sfruttatori e fermare l’immigrazione irregolare“. Il vicepremier è pronto ad usare le maniere forti, il pugno di ferro o meglio di “mattone”. Infatti Matteo Salvini è tornato a parlare della costruzione di barriere fisiche per evitare l’ingresso ad immigrati irregolari nel nostro paese.

I pattugliamenti sul confine avranno inizio il giorno 1 Luglio 2019 e copriranno 232 chilometri di frontiera. Il vicepremier ha aggiunto: “Se questo non fosse sufficiente, il presidente del Friuli chiederà al governo una sospensione di Schengen, visto che la Slovenia è Paese membro per controllare con maggiore efficacia entrate e uscite. Poi ripeto, un conto è controllare la frontiera via mare, un conto è controllare la frontiera via terra“.

Le maniere forti

Matteo Salvini, si sa, non è di certo uno che si fa pregare per attuare le maniere forti. Il vicepremier leghista rincorre forse l’utopia del presidente oltreoceano Donald Trump e al fine di rendere l’Italia più sicura è pronto a costruire un muro fisico che divida l’Italia verso Est.

Spero di non essere costretto ad arrivare a tanto però, se non si riuscisse con le vie diplomatiche a interrompere il flusso d’ingresso via terra alle frontiere orientali, non escludiamo nessun tipo di altro intervento permesso dalla normativa vigente, compreso quello di barriere fisiche“.

A conferma delle parole spese dal leader della Lega, il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga ha spiegato: “Alzare barriere ai confini per fermare gli arrivi è un’ipotesi al vaglio, testimonia l’attenzione del Viminale per gli ingressi irregolari dal confine orientale“.