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Sea Watch, Orlando: "Cittadinanza onoraria all'equipaggio"

sindaco palermo

Il sindaco Orlando è da sempre impegnato a favore dell'immigrazione: "Palermo si mobilita per la Sea Watch".

In queste ore così concitate per la vicenda della Sea Watch, a finire al centro delle polemiche è stato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. Quest’ultimo infatti, ha annunciato di voler concedere la cittadinanza onoraria all’equipaggio e allo staff della nave umanitaria che ha salvato migranti in mare. “Agli uomini e alle donne della Sea Watch per l’impegno mostrato di fronte al drammatico ed inarrestabile flusso migratorio, contribuendo in modo determinante al salvataggio di vite umane” ha detto il primo cittadino. “Per rendere omaggio – ha proseguito – a cittadini e cittadine che negli ultimi mesi sono stati protagonisti di un’operazione di umanità e professionalità. Un atto di amore e coraggio che giorno dopo giorno ha salvato e salva vite umane, ridato speranze e costruito un ponte di solidarietà nel mar Mediterraneo, anche contro logiche, politiche e leggi che poco hanno di umano e civile”.

Il messaggio di Orlando

Anche attraverso i suoi profili social, Orlando non ha perso occasione di congratularsi con l’equipaggio dell’imbarcazione ong: “Palermo si mobilita per la Sea Watch che sta esercitando il diritto alla vita e alla sopravvivenza, quello che è un diritto umano inalienabile. Quello che è inaccettabile è il blocco di questa maschera disumana del Governo italiano” ha scritto su Twitter. Il primo cittadino è infatti noto per il proprio impegno a favore dell’immigrazione. Nel mese di maggio era stato protagonista di un duro scontro con il Viminale affermando di non voler applicare le norme del decreto sicurezza in merito all’iscrizione all’anagrafe dei migranti.

Cittadinanza onoraria

Non è la prima volta che Leoluca Orlando si muove per concedere la cittadinanza onoraria di Palermo a persone che si sono particolarmente distinte per il loro operato: nell’ottobre 2015 il primo cittadino l’aveva concessa alla Guardia Costiera, mentre nel settembre dello stesso anno a Medici Senza Frontiere. In entrambi i casi la motivazione è stata la medesima presentata per la Sea Watch.