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Sea Watch, Salvini all'Ue: "Pronti a sospendere il trattato di Schengen"

Salvini Sea Watch

"Sono pronto anche a contravvenire ad alcune normative europee, per esempio a non identificare più i migranti che arrivano in Italia".

Si trovano ancora a bordo della Sea Watch 3 i migranti soccorsi in mare dalla Ong tedesca e giunti, grazie alla decisione della capitana Carola Rackete di forzare il blocco del Viminale, al porto di Lampedusa. Lo sbarco, atteso per la serata di mercoledì 26 giugno, non è avvenuto e continua il braccio di ferro tra il ministro dell’Interno Matteo Salvini e l’equipaggio della nave. Ma nel mirino del vicepremier c’è anche l’Unione europea, a cui si rivolge con un post sui suoi canali social, minacciando di porre fine all’identificazione dei migranti in arrivo in Italia e all’inserimento dei loro nominativi nel sistema Schengen.

“Pronto a infrangere norme Ue”

“Sono pronto anche a contravvenire ad alcune normative europee, ad esempio a non identificare più gli immigrati che arrivano in Italia, così ognuno sarà libero di andare dove meglio crede”, si legge sulla pagina Facebook del ministro. “Siamo il terzo Paese per contribuzione alla Ue. Pago, mi danno l’infrazione e quando ho un barcone straniero che viola le nostre leggi se ne fregano… No, così non funziona”. A margine di una diretta social, Salvini ha aggiunto: “L’immigrazione non può essere gestita da navi fuorilegge. Siamo pronti a bloccare qualunque tipo di illegalità. Chi sbaglia, paga. PS: l’Europa? Assente, come sempre”.

Se la minaccia del vicepremier dovesse realizzarsi, sottolinea il Corriere della Sera, l’Italia non sarebbe più da considerarsi come Paese di “primo ingresso” nell’Unione. Di conseguenza, i migranti che sbarcano sulle coste italiane sarebbero poi liberi di spostarsi in altri Stati membri per chiedere asilo. Uno scenario che appare ancora più drammatico in vista degli sbarchi estivi (ma anche degli attraversamenti del confine tra Slovenia e Friuli Venezia Giulia) e del possibile ingresso in Europa di centinaia, forse migliaia di richiedenti asilo. Proprio in Friuli, per controllare il numero di ingressi lungo una frontiera che supera i 230 chilometri, si fa strada l’ipotesi della creazione di hotspot all’interno di caserme per gestire lo smistamento e l’eventuale respingimento dei migranti.

Sbarcati 10 migranti a Lampedusa

Nel frattempo, continuano gli “sbarchi fantasma” di piccole imbarcazioni che, facendo molto meno rumore delle discusse navi delle Ong, continuano a interessare le coste del Sud Italia. Il più recente è avvenuto proprio a Lampedusa, dove alle prime luci dell’alba è approdato un barchino con a bordo dieci migranti, presumibilmente provenienti dalla Tunisia, riporta Tgcom24. Tra i profughi ci sarebbero anche una donna e un minore.