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Di Maio: "Atlantia decotta, più veloce a querelare che a dire scusa"

disoccupazione Luigi Di Maio

"Con le revoche delle concessioni Atlantia perderà valore in Borsa, non può entrare dentro Alitalia" Le parole di Luigi di Maio scatenano la polemica.

“Il gruppo Atlantia e dunque i Benetton hanno appena minacciato di querelarmi perché – a loro dire – le mie parole sulla revoca della concessione ad Autostrade e le mie dichiarazioni su Alitalia potrebbero danneggiare il loro titolo in Borsa” scrive su Facebook Luigi Di Maio.

Il botta e risposta

Il ministro dello Sviluppo economico, nel corso di un’intervista a Porta a Porta, ha dichiarato infatti che quando il governo revocherà le concessioni al gruppo che controlla Autostrade per l’Italia “quell’azienda avrà delle difficoltà, perderà valore in Borsa” e quindi, ha aggiunto, “se li mettiamo dentro Alitalia, faranno perdere valore anche ad Alitalia, faranno precipitare gli aerei“. In sostanza, per il vicepremier “Atlantia è decotta” e “non può essere coinvolta” al salvataggio di Alitalia.

A stretto giro la holding controllata dalla famiglia Benetton fa sapere che le parole del ministro causano “gravi danni reputazionali” all’azienda.

“E certo, che importa a loro se nella tragedia del Ponte Morandi, quasi un anno fa, morirono più di 40 persone innocenti. Persero la vita intere famiglie, giovani coppie, ragazzi, bambini mentre andavano in ferie, alla vigilia di Ferragosto. I Benetton sono stati più veloci oggi a rispondere al sottoscritto (minacciando azioni legali) che a chiedere scusa ai familiari delle vittime, scuse che come molti di voi ricorderanno arrivarono con un ritardo imbarazzante” replica prontamente Luigi Di Maio.

“Non arretriamo di un centimetro”

“Se a questi gruppi di potere tocchi il portafogli è la fine. – afferma ancora il leader del MoVimento 5 Stelle – E questo è quello che bisogna fare per riportare le cose nella giusta direzione!”.

“Oggi abbiamo capito che per i Benetton contano più i mercati finanziari che le persone. – sostiene ancora – E noi dovremmo tacere davanti a tutto questo? Dovremmo starcene zitti davanti alle lacrime di cittadini che hanno perso il proprio figlio, una sorella, un cugino, un padre o la madre in una tragedia che era annunciata? Se non fai manutenzione a un ponte, prima o poi quel ponte crolla, non ci vuole un genio per capirlo”.

“Noi andiamo avanti come un treno, sia chiaro. – assicura quindi il vicepremier pentastellato – Su questo non arretriamo di un centimetro. E se qualcuno vuole sfilarsi o tagliare la corda problema suo. Il cambiamento richiede coraggio. Il M5S non tradisce mai la parola data ai cittadini!”.