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Sea Watch, il Viminale pronto all'espulsione di Carola Rackete

Carola Rackete convalida arresto

La capitana della Sea Watch comparirà davanti al Gip del Tribunale di Agrigento per l'udienza di convalida dell'arresto.

È arrivato il giorno dell’interrogatorio di garanzia che deciderà la sorte di Carola Rackete, la comandante della Sea Watch arrestata e destinata agli arresti domiciliari dopo l’attracco della nave a Lampedusa. La capitana comparirà davanti al Gip del Tribunale di Agrigento nel pomeriggio, si apprende da Fanpage. Alla presenza della magistratura, Carola sarà chiamata a “rispondere a tutte le domande e a fornire tutte le spiegazioni che le saranno richieste”, ha spiegato Leonardo Marino, uno dei legali della 31enne tedesca.

Carola Rackete davanti al giudice

Al momento dell’arresto, a Carola Rackete sono stati contestati i reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, rifiuto di obbedienza a una nave da guerra e tentato naufragio (in riferimento all’incidente con la motovedetta della Gdf). Il pm incaricato di seguire il caso ha chiesto per lei la convalida dell’arresto e il divieto di dimora nella provincia di Agrigento. È possibile che la capitana venga scarcerata e che risulti indagata a piede libero.

Il comunicato di Salvini

Il Viminale ha però comunicato di aver redatto un provvedimento di espulsione immediata dal territorio nazionale. Il ministro Matteo Salvini ha dichiarato di sperare “che ci sia un giudice che renda giustizia ai quattro militari della Guardia di Finanza e a un popolo di 60 milioni di persone che non vuole essere la discarica d’Europa. E, quindi, che venga confermato l’arresto di questa criminale. Se così non fosse, il ministro dell’Interno ha già dato indicazione che venga prelevata e riportata a casa sua, a Berlino”.

In un tweet, il vicepremier si era già rivolto al presidente tedesco chiedendogli di “occuparsi di ciò che accade in Germania e, possibilmente, di invitare i suoi concittadini a evitare di infrangere le leggi italiane”.