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Sea Watch, l'esito dell'interrogatorio alla comandante

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Carola Rackete è stata interrogata al tribunale di Agrigento: la capitana della Sea Watch sarà espulsa.

La procura ha interrogato la capitana della Sea Watch Carola Rackete. Le è stato dato il divieto di dimora nella provincia di Agrigento come misura cautelare. La giudice Alessandra Vella annuncerà la sua definitiva decisione il 2 luglio. Il ministro dell’interno Matteo Salvini ritiene necessario espellere la donna dall’Italia.

L’interrogatorio della Procura

Secondo quanto è stato riportato su La Repubblica, circa alle 12:30 Carola Rackete è arrivata a Porto Empedocle con l’imbarcazione della Guardia di Finanza. E’ stata accompagnata dagli agenti al tribunale di Agrigento, dove si è svolto l’interrogatorio fissato dal giudice per le indagini preliminari di Agrigento, Alessandra Vella, dopo aver accolto la richiesta di convalida dell’arresto da parte della Procura guidata da Luigi Patronaggio. Con l’assistenza degli avvocati Leonardo Marino e Alessandro Gamberini, ha dichiarato di aver agito inconsciamente: “Credevo che la motovedetta si spostasse, non l’avevo vista, ho provato ad evitarla ma non ci sono riuscita”. Secondo i pm, si è trattato di un atto volontario. Per la Rackete è stato chiesto il divieto di dimora nella provincia di Agrigento che include i porti di Lampedusa, Licata e Porto Empedocle. Per il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio si tratta di una misura sufficiente a non danneggiare le indagini. Per ora la donna si trova ai domiciliari, in attesa della decisione finale che sarà annunciata dalla giudice Alessandra Vella il 3 luglio.

Il commento di Salvini

Mentre la Germania continua a chiedere libertà per la capitana della Sea-Watch, il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha espresso la sua dura condanna nei confronti della donna, subito dopo la fine dell’interrogatorio, durato due ore e mezza: ‘”Dalla giustizia mi aspetto pene severe per chi ha attentato alla vita di militari italiani e ha ignorato ripetutamente le nostre leggi. Dagli altri Paesi europei, Germania e Francia in primis, mi aspetto silenzio e rispetto. in ogni caso, siamo comunque pronti ad espellere la ricca fuorilegge tedesca”. Da Vienna il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha invece chiesto che vengano abbassati i toni, al fine di affrontare la questione con serenità ed evitare problemi diplomatici.