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Nomine Ue, Conte contro muro Merkel-Macron

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"L'Italia non è contraria a Timmermans, ma al pacchetto precostituito" ha detto Conte in riferimento all'accordo Merkel-Macron

Giuseppe Conte è arrivato a Bruxelles “convinto che non servisse un veto” su Timmermans, ma poi “si è trovato davanti il muro franco-tedesco, compatto nel voler imporre un pacchetto. Allora per Conte è diventata una questione di principio e rispetto del ruolo dell’Italia e del Consiglio Europeo”. Così fonti di Palazzo Chigi hanno commentato il comportamento di Conte durante l’incontro relativo all’accordo sulle nomine, poi non raggiunto. “L’Europa è a 28, non a due” prosegue Palazzo Chigi, rimarcando che su tale posizione, il presidente del Consiglio avrebbe portato anche tutti gli altri Paesi contrari alla candidatura dell’olandese, creando così un fronte a 11.

Perseguire gli interessi dell’Italia

“Prima di partire per Bruxelles – spiegano – Conte ha sentito Di Maio e Salvini e ha anticipato loro che andando a Bruxelles si sarebbe riservato di valutare il nome di Timmermans, nella convinzione che non servisse un veto ma un atteggiamento di dialogo costruttivo e che l’obiettivo era perseguire gli interessi dell’Italia” fanno sapere da Palazzo Chigi ricostruendo quanto accaduto al vertice. Arrivato al Consiglio, però, il premier italiano si sarebbe opposto all’accordo Merkel-Macron: “Cari colleghi, state commettendo un madornale errore. Se insistete su questo pacchetto nomine senza tenere conto delle nostre richieste, non mancate di rispetto a me ma a tutti i milioni di cittadini che rappresento. Soffiate sull’antieuropeismo” ha concluso.

Conte: “No a pacchetto nomine”

“L’Italia non può accettare un pacchetto precostituito nato altrove” ha detto Conte facendo riferimento all’accordo sulle nomine messo a punto al G20 di Osaka. “L’Italia non è contro Timmermans, persona di valore e di grande esperienza, ma il metodo con un pacchetto che include anche Timmermans”. Il presidente del Consiglio ha poi confermato che l’Italia e altri 10 paesi si sarebbero quindi schierati contro la nomina dell’olandese. “Io personalmente ho spiegato che se mi siedo qui, è perché, a termini del trattato, è previsto che la proposta sia formulata dai componenti del Consiglio Europeo. Quindi voglio che la proposta sia discussa qui, sia motivata qui e ci si confronti qui. Se nasce altrove, mi dispiace ma non la accetto”.