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Sea Watch invitata alla Camera, è scontro tra Lega e M5s

Sea Watch

I rappresentanti della Ong convocati in audizione alla Camera il 3 luglio: è subito scontro tra le forze di governo.

Rischia fino a 15 anni di carcere Carola Rackete, la capitana della nave Sea Watch 3 che non ha rispettato l’alt della finanza, dirigendosi con i migranti salvati in mare verso le coste di Lampedusa. Oltre alla multa che potrebbe ammontare a un massimo di 50mila euro, la giovane tedesca rischierebbe come ipotesi di reato le accuse di rifiuto di obbedienza a nave da guerra e resistenza o violenza contro nave da guerra. Su di lei grava anche l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, per il quale sono previsti dai 5 ai 15 anni. Attualmente la capitana della nave dell’ong tedesca si trova ai domiciliari.

Intanto il 3 luglio è prevista alla Camera l’audizione sul decreto Sicurezza bis dei rappresentanti della Sea Watch 3. Così riporta il sito della Camera nella sezione della Commissione Affari Costituzionali, della presidenza del Consiglio e Interni.

Sea Watch invitata alla Camera

“Mentre il ministro dell’Interno Salvini, insieme al premier Conte e ai ministri Trenta e Toninelli sono impegnati a proteggere i confini e la legge, apprendiamo con sorpresa che la Sea Watch sarà audita in Commissione per discutere del Dl sicurezza Bis“. A parlare è il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni. Quindi ha proseguito: “Da una parte il governo difende l’Italia, dall’altra vengono considerati interlocutori dei fuorilegge che speronano le navi della Guardia di Finanza”.

Immediato lo scontro con il Movimento 5 Stelle che presiede la Commissione. “In merito alle dichiarazioni stupite del sottosegretario all’Interno Molteni, rendiamo noto, a un membro del governo non digiuno di procedure parlamentari, che è pieno diritto di ogni gruppo parlamentare richiedere l’audizione di soggetti interessati dalle norme in discussione”. Queste le dichiarazioni di Giuseppe Brescia e Francesca Businarolo. “Ai presidenti di commissione spetta garantire le prerogative di ogni gruppo per preservare il ruolo del Parlamento. Questo è un luogo di discussione e di confronto. Le questioni giudiziarie riguardano i tribunali e non le commissioni parlamentari”. Così hanno dichiarato i due presidenti delle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia di Montecitorio. E ancora: “Le richieste di audizione sono state effettuate entro martedì 25 giugno”. Infine, hanno tenuto a precisare: “Ricordiamo che nella scorsa legislatura il comitato Schengen ascoltò in audizione il presidente di Sea Eye. Un senatore della Lega ebbe l’opportunità di fare domande e ricevere risposte”.