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Autonomia, fumata nera: tutto rinviato all'8 luglio

vertice autonomia

Nulla di fatto a Palazzo Chigi. Nuovo incontro fissato per lunedì. Gravaglia: "Il clima è positivo, molto bene"

Vertice a Palazzo Chigi nella notte per discutere dell’autonomia Regionale. Nonostante l’incontro sia durato tre ore, però, la maggioranza sembra non aver trovato l’accordo motivo per il quale la decisione è stata rimandata al nuovo incontro, fissato per l’8 luglio. La riunione è stata convocata dal premier Conte e hanno presenziato i due vice premier, Salvini e Di Maio, il ministro dell’Economia Tria e tutto il resto del governo. Il primo a lasciare Palazzo Chigi sarebbe stato il viceministro Massimo Garavaglia, che all’uscita ha detto: “Finita la parte finanziaria, ora si parla di competenze e quindi delego. Il clima è positivo, molto bene”.

La parte economica

Nonostante l’accordo non sia stato raggiunto, il Movimento 5 Stelle grida comunque vittoria per quanto riguarda la parte economica della riforma. Per Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna salta infatti il costo medio, mentre resta quello storico fino a quando non verrà introdotto il costo standard. La definizione di costo storico, in particolare, prevede l’introduzione del fondo di perequazione: in caso di Crescita, la regione autonoma sarà tenuta a dividere l’extragettito con altre regioni. Sarà poi introdotta dal Governo una commissione paritetica composta da un rappresentante per ogni ministero e da un delegato delle altre regioni. “Abbiamo tolto parti dannose della riforma, ma servirà vedere le bozze riscritte” hanno fatto sapere fonti M5s.

Tutto rinviato

“Stiamo costruendo una proposta che rispetti il dettato costituzionale. Ci aggiorniamo a lunedi” ha detto Barbara Lezzi, ministro per il sud. Il vertice infatti è stato rinviato all’8 luglio alle ore 13 per proseguire la discussione nella speranza di raggiungere un accordo. “Si lavora. Stiamo parlando di temi importanti, di cose che possono influenzare la vita delle persone e quindi credo sia importante prendere tempo” ha invece detto all’uscita Stefano Buffagni.

“Quello che mi aspetto, e lo dico da tempo, è che qualcuno abbia il coraggio di dire cosa ne pensa e cosa si intenda fare del futuro della riforma” ha attacco il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.