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Sea Watch, la provocazione: Carola libera? Indagate ministri e Gdf

Carola Rackete Graziano Delrio

Il centrodestra ipotizza un nesso tra la decisione del gip e "le telefonate tra Carola Rackete, i parlamentari del PD e la Procura".

Il centrodestra non sembra aver apprezzato la liberazione del comandante della Sea Watch 3 Carola Rackete. Da Forza Italia si sostiene che ormai “la politica conta nulla, la politica la fanno i giudici” mentre da Fratelli d’Italia si chiede l’intervento del “Tribunale di Amburgo”.

Il retroscena

“Se secondo la Procura di Agrigento la capitana Karola (sic) non ha commesso reati ed era pienamente legittimata ad approdare a Lampedusa, se davvero il porto di Tunisi dove approdano quotidianamente importanti navi da crociera non è sicuro, se non vale più il diritto della navigazione secondo il quale chi sale a bordo di una nave battente una data bandiera è nella giurisdizione di quella Nazione, se hanno ragione tutte le Ong che dichiarano che seguiranno da domani l’esempio della Seawatch violando i nostri confini marittimi senza autorizzazione, allora ci aspettiamo che la magistratura apra subito un’inchiesta a carico della Guardia di Finanza e dei ministri che hanno illegittimamente tentato di impedirne lo sbarco” denuncia in maniera provocatoria Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fratelli d’Italia, commentando la decisione del gip di non confermare l’arresto per il comandante della Sea Watch 3.

Il centrodestra non sembra infatti aver apprezzato la liberazione di Carola Rackete tanto che Piergiorgio Cortelazzo, di Forza Italia, insinua come riporta Il Giornale: “Tra le telefonate tra Carola, i parlamentari del PD e la Procura c’è da pensare che i tempi siano stati studiati per trovare di turno proprio quel gip“.

“La politica dei giudici”

Rampelli quindi chiede, per ovviare al paradosso creato dalla Sea Watch, di “interpellare il Tribunale di Amburgo per capire quale margine di autonomia abbiano le navi straniere che violano le acque territoriali“.

Il forzista Enrico Costa, che si confida con Augusto Minzolini, lamenta infatti: “La politica conta nulla, la politica la fanno i giudici. Ad Agrigento prima il pm fa il duro e arresta Carola Rackete, ma il gip usa il guanto di velluto e la rimette in libertà. Poi il prefetto espelle Carola e il pm usa il velluto e dice che non è possibile. Tutti d’accordo per non far nulla”.