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Matteo Salvini sul decreto sicurezza bis: "Aumentare le multe"

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Matteo Salvini intende inasprire le multe previste dal decreto sicurezza: fino a un milione di euro per le ong che non rispettano i regolamenti.

Il ministro degli Interni Matteo Salvini intende aumentare le multe previste dal decreto sicurezza bis per”rendere più semplici sequestri dei mezzi”. Dopo aver ricevuto il rifiuto degli aiuti dal veliero Alex, Salvini rilancia: “Rifiutano acqua per poter dichiarare lo stato di necessità a bordo e forzare il blocco: così sperano nell’impunità”. Il tetto massimo proposto dal vicepremier per le multe ammonta a un milione di euro. Inoltre, riguardo le iniziative di donazione spiega: “Chiedono soldi per pagare le multe previste dal Decreto Sicurezza Bis: così aumentano le donazioni e il business”. Infine, “sono tornate davanti alla Libia: così incentivano le partenze e il rischio di naufragi e fanno felici gli scafisti“. Secondo il ministro questo quadro descrive alla perfezione l’operato delle organizzazioni non governative.

La stretta di Salvini sui migranti

Matteo Salvini è indignato contro le ong. Prima con Carola Rackete per aver forzato il blocco e violato i divieti imposti dal Viminale e dalla Corte Europea. Ora, invece, con il veliero Alex, che sulle orme della capitana tedesca, ha attraccato al porto di Lampedusa tra gli applausi e il sostegno della ong Mediterranea. Per queste ragioni il ministro degli Interni intende salare le multe previste dal decreto sicurezza bis. Fino a un milione di euro per le navi ong che non rispetteranno i regolamenti italiani, oltre al sequestro del mezzo.

Salvini, inoltre, scrive su Twitter: “Non autorizzo nessuno sbarco di chi se ne frega delle leggi italiane e aiuta gli scafisti. Io denunciato per sequestro di persona? Siamo al ridicolo”. In un precedente messaggio, invece, diceva: “Pur di infrangere la legge, questi sciacalli mettono a rischio la vita degli immigrati a bordo. Rimarranno impuniti anche loro? In un Paese serio, arresti e sequestro del mezzo sarebbero immediati: che faranno i giudici stavolta?”.

Il porto libico

Attualmente la Libia non è considerata un porto sicuro e Salvini ne è consapevole. Infatti, ha dichiarato: “Stiamo lavorando con il governo libico perché la situazione torni tranquilla”. Il punto di arrivo dovrà evitare il ricollocamento dei migranti in Europa. “C’è una guardia costiera che lavora bene, c’è un governo legittimamente riconosciuto e con loro ragioniamo” ha spiegato il vicepremier. Infine, sul trattato di Dublino spiega: “Non mi sembra che la maggioranza dei Paesi europei sia intenzionato a discutere, e quindi ci stiamo attrezzando per ridiscuterlo sostanzialmente da soli”. “Stiamo ragionando – ha concluso il ministro – per superare delle regole che non funzionano”.