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Impronte digitali sul posto di lavoro: la riforma per i dipendenti pubblici

Impronte digitali dipendenti pubblici

Il ministro Giulia Bongiorno ha commentato la riforma della Pubblica amministrazione: "Lotta ai furbetti con le impronte digitali".

È stato inviato al Garante della privacy il regolamento previsto dal decreto Concretezza che prevede l’utilizzo delle impronte digitali sul posto di lavoro per verificare gli accessi dei dipendenti pubblici. Inizia così la lotta ai furbetti, annunciata dal Ministro della Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno. Parlando dell’entrata in vigore della legge, il ministro ha commentato: “Felice di una norma che prevede la drastica riduzione dei tempi delle procedure concorsuali, nuove risorse in settori strategici della Pa, aiuti alle amministrazioni in affanno e un metodo di lotta contro l’assenteismo finalmente incisivo. Fino a oggi, di fatto la facevano franca in troppi. Adesso, con le impronte digitali e la videosorveglianza, preveniamo il fenomeno”.

Impronte digitali per dipendenti pubblici

Le impronte digitali sono la risposta anche al problema della “fraudolenta solidarietà“, ha continuato il ministro Bongiorno. In riferimento all’inchiesta aperta sui trenta indagati all’ospedale di Molfetta, ha scritto sulla propria pagina Twitter: “Se fosse riscontrato quanto emerge dalle indagini, sarebbe gravissimo!”.

Tramite un altro tweet, il ministro ha commentato anche un secondo caso di cronaca, quello del lavoratore che, invece di essere in ufficio, si trovava nella località turistica di Sharm El Sheik. “Se quel dipendente comunale era davvero ‘in malattia sul Mar Rosso‘ (si sta indagando), ecco una conferma che non si deve sottovalutare l’assenteismo. Assenteismo cronico significa uno stipendio pagato a vuoto. Lavorerò anche su questo!”.