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Autonomia, vertice di governo a palazzo Chigi. Sindacati in agitazione

vertice governo

Lunedì 8 luglio si terrà un altro vertice di governo a palazzo Chigi: all'ordine del giorno l'autonomia. I sindacati delle scuole insorgono.

Lunedì 8 luglio a palazzo Chigi si terrà un vertice di Governo con il premier Giuseppe Conte e i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Convocati anche i ministri Lezzi e Stefani. All’ordine del giorno ci saranno l’autonomia e le conseguenze che comporta sensibilizzate dai sindacati delle scuole. Infatti, l’associazione Anief annuncia la sua “netta contrarietà” alla regionalizzazione. Inoltre, in vista del vertice di governo dichiara “fin da adesso che raccoglierà le firme per un referendum abrogativo e metterà a disposizione dei governatori delle altre regioni non coinvolte il proprio ufficio legale per impugnare l’eventuale norma in Consulta e farla dichiarare incostituzionale”.

Vertice di governo sull’autonomia

Anief ricorda che lunedì ci sarà “una nuova riunione sull’autonomia, che per il Carroccio potrebbe essere decisiva. Soprattutto per la scuola, sulla quale i pentastellati continuano a non essere convinti, perché sanno bene che verrebbe meno l’unitarietà della scuola. Inoltre, verrebbe calpestato anche l’accordo del premier Giuseppe Conte di fine aprile con i sindacati e le indicazioni del Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ancora di più perché l’autonomia differenziata nel capitolo Scuola del contratto di Governo non c’era”.

Norme irrispettose della Costituzione

Marcello Pacifico, presidente dell’Anief ricorda che “le due sentenze della Corte Costituzionale hanno messo in evidenza i rischi di disposizioni incostituzionali. In un caso sulla materia dei servizi per l’infanzia, di competenza esclusiva delle regioni, e nell’altro sul reclutamento del personale. Quindi, la Consulta è già intervenuta con la dichiarazione di incostituzionalità, a riprova di quanto sia facile scrivere norme che sembrano utili e funzionali, ma poi nella realtà irrispettose dei principi fondamentali della madre di tutte le leggi italiane”.