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Rimpatri migranti, Salvini scrive alla Tunisia: "Usare navi di linea"

Salvini

Il ministro dell'Interno cerca la collaborazione dell'omologo Hichem Fourati per il controllo dell'immigrazione clandestina.

Continua la battaglia di Matteo Salvini contro l’immigrazione clandestina, battaglia che passa anche attraverso accordi con la Tunisia per la gestione dei rimpatri dei migranti. Il ministro dell’Interno ha inviato una lettera al suo omologo di Tunisi, Hichem Fourati, per illustrare il nuovo piano, alla conclusione del Comitato nazionale per l’Ordine e la sicurezza pubblica. L’obiettivo del vicepremier è “conseguire ancora più elevati livelli di efficacia attraverso rimodulazioni improntate a una maggiore flessibilità con il ricorso a navi di linea“. Il raggiungimento con un accordo con la Tunisia è fondamentale alla luce della “complessa situazione del quadrante libico” per cui “si registra una maggiore concentrazione dei flussi lungo gli itinerari in partenza” dalle coste tunisine. Per questo motivo è necessario rafforzare la sorveglianza nel Mediterraneo “con il sostegno europeo” e “attraverso il definivo sviluppo di un sistema integrato basato su postazioni radar e strutture operative“.

Rimpatri migranti, la lettera di Salvini

Nella lettera, il ministro Salvini ha aggiunto che “non mancherà il sostegno italiano sul fronte della rimessa in efficienza delle motovedette destinate alle autorità tunisine sugli interventi di assistenza tecnica al sistema Afis [il Sistema automatizzato di identificazione delle impronte, ndr] nonché sull’ulteriore sviluppo del programma bilaterale nei prossimi anni”. Dal Viminale arriva anche la promessa di “un ulteriore momento di confronto” tra Roma e Tunisi, “più operativo, che, se da lei [Fourati, ndr] condiviso potrà rappresentare l’occasione anche per una definizione più rapida delle attività bilaterali da implementare”.

Dl sicurezza, fondo per i rimpatri

La stretta sui rimpatri era stata annunciata, a fine maggio, con il testo modificato del decreto sicurezza bis. L’articolo 12, fortemente voluto proprio da Salvini, istituisce un fondo di premialità per le politiche di rimpatrio che ammonta a due milioni di euro per il 2019. Il fondo ha l’obiettivo di finanziare gli interventi di collaborazione nel settore della riammissione di soggetti irregolari sul territorio e provenienti da Stati esterni all’Ue.