> > Salvini a Spadafora: "Lavorassero, hanno solo voglia di fare polemica"

Salvini a Spadafora: "Lavorassero, hanno solo voglia di fare polemica"

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La Lega chiede "le scuse o le dimissioni". Di Maio: "Quanto casino per un'intervista. Lavoriamo e andiamo avanti"

Come spesso accade, una dichiarazione di troppo può far scatenare lo scontro. E’ quanto accaduto tra il sottosegretario pentastellato Vincenzio Spadafora e Matteo Salvini. Nel corso di un’intervista a Repubblica, infatti, Spadafora ha denunciato la “pericolosa deriva sessista” in atto in Italia. “Come facciamo a contrastare la violenza sulle donne, se gli insulti alle donne arrivano proprio dalla politica, anzi dai suoi componenti più importanti?” aveva detto, citando poi il vicepremier leghista come esempio di “violenza verbale” e “sessismo”. In particolare Spadafora aveva fatto riferimento alle parole utilizzate contro la capitana Carola Rackete nel caso Sea Watch: “Gli attacchi verbali di Salvini hanno aperto la scia dell’odio maschilista contro di lei, con insulti dilagati per giorni e giorni sui social”. A stretto giro è quindi arrivata la replica del diretto interessato: “Per me il governo dura altri quattro anni, spero. Certo, se ogni giorno c’è un sottosegretario del Movimento 5 Stelle che si alza e la “spara”, diventa impegnativo”.

La richiesta di scuse

Il primo a rispondere è stato il capogruppo alla Camera, Riccardo Molinari, che pretende le scuse di Spadafora: “Delle due l’una: Spadafora si scusi subito o si dimetta“. Alla richiesta si sono associati anche altri esponenti leghisti, mentre il presidente della Camera Fico non è d’accordo sulle dimissioni: “Quando interviene pubblicamente interviene nell’ambito delle sue competenze, perché ha analizzato un dato che, con la sua delega, vuole combattere” ha affermato. Solidarietà a Salvini da parte di Gorgia Meloni “per le gravissime parole pronunciate da chi dovrebbe essere uno dei suoi alleati di Governo”.

Di Maio: “Solo un’intervista”

Anche il vicepremier pentastellato ha voluto commentare: “Quanto casino per un’intervista. Ma è possibile che ora il problema di questo Paese debba diventare un’intervista? Pensiamo a lavorare piuttosto visto che i risultati ci sono. Sono già partiti quasi tutti gli appalti – ha proseguito – il 96%. Questi sono temi di cui deve parlare il governo e che ci rendono orgogliosi. Lavoriamo e andiamo avanti” ha concluso.