Il neo eletto ministro per gli Affari europei, Lorenzo Fontana, fa un passo indietro e apre all’eventualità del voto del partito di Matteo Salvini a sostegno della tedesca Ursula Von der Leyen. “Non escludo che la Lega voti per lei alla Presidenza della Commissione Ue”, è quanto dichiarato dall’ex ministro per la Famiglia. Una decisione che sarebbe dettata dalle parole della candidata a proposito degli accordi di Dublino, che “sono piaciute molto alla Lega. Penso che sia importante che, a livello di Unione Europea capiscano che non abbiamo bisogno di un cordone sanitario. Siamo un Paese importante, che vuole interloquire portando avanti le nostre prerogative”. Ma nulla è ancora deciso e per conoscere la definitiva posizione del Carroccio sarà necessario attendere il momento del voto.
Fontana a favore di Von der Leyen
Il discorso di Von der Leyen relativo al superamento degli accordi di Dublino, citato da Fontana, è solo una parte di quanto dichiarato dalla candidata nel corso della presentazione del suo progetto per la Commissione europea. La politica tedesca si è detta consapevole che “alcuni Stati membri costieri si sentono soli” e per questo “una riforma del regolamento è una prossima tappa che dobbiamo percorrere insieme”. Von der Leyen ha però aggiunto: “È importante aiutare tutte le persone in mare e che si trovano su imbarcazioni di fortuna. Questo è veramente un principio di base, è un obbligo. Per questo è estremamente importante ridare vita alla missione Sophia“.
Fontana: “Superare le sanzioni alla Russia”
Il neo ministro si è espresso anche sulla dibattuta questione delle sanzioni alla Russia, tema tanto più delicato a poche ore dalla pubblicazione delle registrazioni segrete che sembrerebbero svelare un accordo tra la Lega e Mosca. Il governo di Vladimir Putin è “un grande partner e le sanzioni ci hanno creato dei problemi”, ha affermato Fontana. “Se riuscissimo a fare un lavoro di riavvicinamento tra Usa e Russia, che è quello a cui lavoriamo, sarebbe una cosa importante. Superare le sanzioni vorrebbe dire una spinta al commercio e anche superare quanto successo in Ucraina. Sarebbe un tentativo di riappacificare e collaborare con la Russia, come dovrebbe essere per l’Europa. Perché”, ha concluso, “la Russia ne ha sempre fatto parte“.