Lisa Pendezza Matteo Salvini continua a respingere le accuse avanzate in seguito alla pubblicazione delle registrazioni segrete che svelerebbero l’accordo tra la Lega e la Russia. Il ministro dell’Interno ha negato il proprio coinvolgimento nel cosiddetto Russiagate e in merito alla presenza del suo ex portavoce Gianluca Savoini al vertice dei ministri dell’Interno a Mosca, risalente al luglio 2018, e all’incontro bilaterale con Putin a Villa Madama. “Savoini non era invitato dal Ministero dell’Interno“, è la difesa del vicepremier leghista.
Fondi Russia, Salvini su Savoini
Salvini ha assicurato di poter “produrre i documenti di tutti i passeggeri che hanno viaggiato con me. Che ne so io cosa ci faceva al tavolo? Chiedetelo a lui, io faccio il ministro dell’Interno e preferisco occuparmi di cose serie”. Il vicepremier ha continuato sottolineando che Gianluca Savoini non ha alcuna autorizzazione a stringere accordi per conto del suo partito: “Nessuno è titolato a parlare della Lega se non il segretario”.
A proposito dell’inchiesta della Procura di Milano, che ha definito “ridicola“, ha aggiunto: “Ho totale fiducia nella giustizia, che andrà fino in fondo in questa preziosissima indagine. Se c’è un rublo fuori posto sarò il primo ad arrabbiarmi, ma suppongo che non ci sia. La magistratura italiana è la più veloce, la più libera, la più indipendente al mondo, la più solerte e la più efficace, quindi sono tranquillissimo“, ha concluso.
La smentita del Cremlino
La medesima smentita sul coinvolgimento di Salvini e Savoini nei presunti fondi dalla Russia arriva anche dal Cremlino. Dmitri Peskov, portavoce di Putin, ha dichiarato all’Interfax che la registrazione pubblicata da BuzzFeed “non prova nulla, non c’è niente da commentare. Abbiamo visto il rapporto di BuzzFeed e abbiamo analizzato la trascrizione, ma questo non significa nulla”.
