> > Salone dell'auto da Torino a Milano: Appendino minaccia le dimissioni

Salone dell'auto da Torino a Milano: Appendino minaccia le dimissioni

Salone dell'auto Torino

La sindaca Chiara Appendino si è detta "furiosa" con il suo vice Guido Montanari per le parole sul Salone dell'auto di Torino.

Duro colpo per l’amministrazione comunale di Chiara Appendino. È ormai ufficiale il trasferimento del Salone dell’auto da Torino a Milano, a partire dalla sesta edizione che si svolgerà dal 17 al 21 giugno 2020. Ma lo spostamento dal Parco Valentino alla Lombardia ha conseguenze che vanno ben oltre il mercato automobilistico e raggiungono il mondo politico. La sindaca, furiosa con i suoi stessi collaboratori e in modo particolare con il suo vice Guido Montanari, tanto da non escludere le dimissioni.

Salone dell’auto da Torino a Milano

Per Torino, ospitare il Salone dell’auto significa poter vantare “54 case automobilistiche, 700mila visitatori e oltre 2000 vetture speciali” che sfilano nel centro della città. Il comunicato degli organizzatori parla di una manifestazione che “si conferma pioniere di un nuovo concetto di motor show internazionale. Il modello Parco Valentino ha anticipato e ispirato le recenti evoluzioni indotte dai grandi Saloni internazionali. Ginevra, Detroit e Parigi hanno infatti annunciato saloni diffusi per la città e test drive di vetture elettriche per le prossime elezioni”.

Chiara Appendino: “Sono furiosa”

Nel mirino della sindaca Appendino c’è soprattutto quello che dovrebbe essere il suo braccio destro, Guido Montanari. “Le sue dichiarazioni sono inqualificabili“, ha dichiarato la prima cittadina pentastellata commentando le parole con cui il suo vice aveva commentato negativamente il Salone dell’auto (“Fosse per me, il Salone al Valentino non ci sarebbe mai stato. Anzi, ho sperato che arrivasse la grandine e se lo portasse via”). L’Appendino è “furiosa per la decisione del comitato organizzatore del Salone dell’auto. È una scelta che danneggia la nostra città, a cui hanno contribuito anche alcune prese di posizione autolesioniste di alcuni consiglieri “.

Ora l’interrogativo riguarda il futuro politico della sindaca, le cui parole aprono all’eventualità di future dimissioni: “Senza sottrarmi alle mie responsabilità, mi riservo qualche giorno per le valutazioni politiche del caso”. Ogni decisione è al momento rinviata, in attesa dell’incontro con il vicepremier. Luigi Di Maio sarà a Torino in occasione del vertice proprio con i consiglieri per discutere di Tav e Olimpiadi. Solo un mese prima, proprio Chiara Appendino era finita al centro di una bufera: la sindaca risulta indagata per concorso in peculato in relazione a una consulenza fantasma da parte del suo ex portavoce, Luca Pasquaretta