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Fondi Lega, Conte smentisce Salvini: "Fiducia, ma serve trasparenza"

conte contro salvini

"Non è in discussione la tenuta della maggioranza, ma serve trasparenza da parte di Salvini sui fondi alla Lega", ha dichiarato il premier.

Resta alta la tensione tra Matteo Salvini e Giuseppe Conte, nell’ambito dell’indagine sui presunti fondi dalla Russia alla Lega. Il premier è “stupito, quasi sbigottito” per come il Carroccio ha disconosciuto Gianluca Savoini, descrivendolo quasi come un corpo estraneo al partito, nonostante i suoi comprovati rapporti con il leader leghista e con esponenti di Russia Unita. Ma sulla presenza di Savoini alla cena a Villa Madama con Vladimir Putin, è stato proprio il premier a sconfessare il ministro dell’Interno, con una nota diffusa da Palazzo Chigi in cui “si precisa che l’invito del signor Savoini al Forum Italia-Russia è stato sollecitato dal signor Claudio D’Amico, consigliere per le attività strategiche di rilievo internazionale del vicepresidente Salvini”. La presenza dell’ex portavoce del ministro alla cena è stata una “conseguenza automatica della sua partecipazione al Forum”.

Fondi Lega, Conte smentisce Salvini

Quello fornito da Conte è “un doveroso chiarimento” a proposito della spinosa questione sui fondi russi alla Lega. Il premier non ha nascosto che “continuano a pervenire alla presidenza del Consiglio richieste di informazioni sulla presenza del signor Gianluca Savoini alla cena a villa Madama”. Conte ha ribadito di “non conoscere personalmente il signor Savoini”.

Tensione, dunque, ma non viene messa in discussione la “fiducia nel mio ministro dell’Interno”. A dirlo è lo stesso Conte, a margine delle Universiadi: “Ovviamente serve trasparenza e per quanto mi riguarda l’ho resa nella massima forma. Credo che la questione, per quanto riguarda la presidenza del Consiglio, sia abbastanza definita”. La tenuta della maggioranza non è a rischio “perché il signor Savoini non ha mai avuto un incarico di governo, quindi il fatto che questa indagine, che al momento riguarda solo lui, possa mettere a rischio l’esecutivo mi sembra al momento un’osservazione impropria”.

Di Maio: “Salvini chiarisca in Parlamento”

Spiegazioni che, però, non sono sufficienti né per l’opposizione né per gli alleati di governo. “Quando il Parlamento chiama, il politico risponde, perché il Parlamento è sovrano e lo dice la nostra Costituzione. Peraltro quando si ha la certezza di essere strumentalizzati, l’Aula diventa anche un’occasione per dire la propria, difendersi e rispondere per le rime alle accuse, se considerate ingiuste”, scrive Luigi Di Maio su Facebook a proposito del Russiagate.