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Censimento campi rom, Salvini scrive ai prefetti: "Procedere con chiusure e sgomberi"

Salvini censimento campi rom

Nella circolare, Salvini chiede il censimento di rom, sinti e caminanti, per poi procedere a chiusure, sgomberi e allontanamenti.

Lo aveva annunciato all’inizio del suo mandato come ministro dell’Interno, suscitando consensi ma anche proteste. Ora Matteo Salvini ci riprova e, mediante una circolare inviata ai prefetti, annuncia il suo piano per mettere a punto il censimento dei campi rom. Il vicepremier leghista ha dichiarato di aver “scritto a tutti i prefetti per avere un quadro dettagliato e aggiornato in tempo reale delle presenze nei campi abusivi o teoricamente regolari di rom, sinti e caminanti”. Per poi “procedere, come da programma, a chiusure, sgomberi, allontanamento e ripristino della legalità“.

Censimento campi rom, il piano di Salvini

Il contenuto della circolare di Salvini sul censimento dei campi rom è stato anticipato da Adnkronos. Il documento insiste sulla “rilevanza di un costante monitoraggio sui territori per la tempestiva attivazione di incisive iniziative volte alla tutela del ‘complesso dei beni giuridici fondamentali’ e degli ‘interessi pubblici primari sui quali si basa la civile convivenza’”. Viene citato anche il “recente incendio sviluppatosi all’interno del campo di Lamezia Terme“. Il rogo “ha posto l’esigenza di una specifica attenzione sulle significative situazioni di illegalità e di degrado che frequentemente si registrano negli insediamenti che spesso si configurano un concreto pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica”.

L’obiettivo del Viminale

Per Salvini e il Viminale è “prioritaria l’attività di prevenzione volta a contrastare l’insorgere di situazioni di degrado. Si rende urgente l’attivazione di un più strutturato sistema di ricognizione, nel rispetto dei diritti della persona e di successivo monitoraggio per seguire l’evoluzione delle singole situazioni”. L’obiettivo finale è la creazione di un sistema di interventi “attraverso cui promuovere l’osservanza delle regole, nonché condizioni di maggiore vivibilità dei contesti urbani”. Se ne occuperanno “cabine di regia con rappresentanti delle Regioni e degli Enti locali interessati”. Queste consentiranno “il progressivo sgombero delle aree abusivamente occupate attraverso l’esecuzione delle ordinanze di demolizione e rimozione delle opere abusive”.

Le polemiche

In molti, anche all’interno della maggioranza, si opposero alla proposta del ministro dell’Interno al momento del primo annuncio. Luigi Di Maio rifiutò di supportare un censimento “su base razziale“, pur non escludendo la possibilità di “controlli per la sicurezza dei campi e dei bambini”. “Nessuno ha in mente di fare schedature o censimenti su base etnica, che sarebbero incostituzionali in quanto palesemente discriminatori”, rassicurò, al tempo, il premier Giuseppe Conte.