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Russia-Lega, parla Gianco: "Sono io quello di cui parlano"

cremlino

Bruno Giancotti, da 33 anni residente in Russia, indagato nel caso Russia-Lega. L'imprenditore sembra non saperne nulla.

Gianco è uno dei nomi più scottanti nell’indagine sui finanziamenti russi ricevuti dalla Lega di Salvini. L’imprenditore italiano, residente in Russia da 33 anni, sembra però non sapere niente dell’incontro di Savoini all’Hotel Metropol di Mosca.

Le dichiarazioni

Gianco è come mi chiamano gli amici qua, ma di questa storia non ne so nulla. Sono qua da 33 anni, quando sono arrivato c’era ancora l’Urss, pensi un po’”.

Nella trascrizione del colloquio tra Savoini e gli imprenditori russi pubblicato da Buzzfeed il nome di Gianco- trascritto come Janko– viene fatto tre volte. Sono i tre russi a far riferimento all’imprenditore italiano, all’anagrafe Bruno Giancotti. Dalla bocca dell’uomo sarebbe uscite alcune dichiarazioni riguardanti i dettagli dell’operazione. Eppure Janko dichiara a La Stampa di non saperne nulla: “non so perché mi tirano in ballo” afferma.

Il rapporto con Savoini

Al quotidiano piemontese racconta i suoi rapporti con il fondatore dell’Associazione Lombardia-Russia. A La Stampa ammette di aver incontrato Savoini il giorno precedente durante l’assemblea di Confindustria Russia e di averlo accompagnato insieme a Claudio D’amico a diversi incontri con politici e imprenditori Russi. Giancotti afferma però di non essere stato presente a quell’incontro in particolare e di non saperne assolutamente nulla. A quanto pare Janko non sarebbe a conoscenza neppure delle identità di chi vi partecipò: né dei russi, né dei due italiani, Luca e Francesco che avrebbero accompagnato Savoini all’incontro.

Giancotti a Claudio Gatti

L’imprenditore italiano viene interpellato anche nel saggio di Claudio Gatti “I Demoni di Salvini. I Postnazisti e la Lega“. A Gatti, Giancotti scrisse difendendo l’amico: “la partecipazione di Savoini a svariate trattative erano intese a generare commissioni o contributi per lui o per la sua Associazione’’.

Le ipotesi di finanziamenti russi alla lega sarebbero solouna fesseria. Il rapporto tra il ministro degli interni e il presidente russo sarebbe puramente un rapporto di stima: Salvini ha sempre parlato di Putin come di una persona capace di svolgere il suo ruolo di statista sapendosi far amare dalla gente. Salvini vede in Putin quello che vorrebbe essere lui. Un uomo deciso, un uomo autoritario’’.