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Aborto, in Lombardia la Lega propone l'obbligo di sepoltura del feto

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In Lombardia la Lega ha presentato un emendamento per modificare la normativa regionale sull'aborto, rendendo obbligatoria la sepoltura del feto.

Nella giornata di giovedì 25 luglio la Lega ha presentato al Consiglio regionale della Lombardia un emendamento in merito all’attuale normativa sull’aborto. La proposta presentata dal partito di Matteo Salvini potrebbe, se approvata, portare all’obbligo di sepoltura dei feti abortiti anche al di sotto delle 28 settimane di gestazione, e anche in presenza del parere contrario dei genitori. L’emendamento in questione andrebbe a ripristinare la norma introdotta nel 2007 dall’allora governatore lombardo Roberto Formigoni e abrogata appena 5 mesi fa.

Aborto in Lombardia, la proposta della Lega

Secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica, 20 consiglieri regionali della Lega hanno presentato l’emendamento nella mattinata di giovedì 25. La proposta chiede la modifica della legge di riforma dei servizi funerari approvata lo scorso 19 febbraio, con il ripristino della norma sulla sepoltura dei feti abortiti. In quell’occasione, la legge in questione venne abrogata all’unanimità. Un fattore che rende perlomeno insolito il completo dietrofront eseguito dai consiglieri leghisti in questi giorni.

Con un’eventuale approvazione della legge, le cliniche in cui vengono praticati aborti verrebbero obbligate a seppellire i feti anche al di sotto delle 28 settimane. L’obbligo rimarrebbe anche in caso contrarietà di entrambi i genitori. La proposta leghista sembra andare nel solco tracciato dalla nuova segreteria di Matteo Salvini, più vicina alle tematiche di difesa della vita care al mondo cattolico e pro-life. Dall’altra parte tuttavia, c’è chi accusa l’emendamento di colpevolizzare indirettamente le donne che scelgono di abortire, minando così la loro libertà di scelta.

La reazione delle opposizioni

A commentare la decisione della Lega è la consigliera regionale del Partito Democratico Antonella Forattini. Sul proprio profilo Facebook la consigliera pone inoltre l’accento sul cambio di opinione fatto dai leghisti in soli cinque mesi: “Quello della Lega è un emendamento ideologico, peggiorativo di una legge approvata solo 5 mesi fa, frutto di lunghi mesi di lavoro. Una legge che salvaguarda la volontà della donna. La Lega vuole sconfessare un voto unanime. Noi voteremo no con convinzione. È difficile immaginare come i consiglieri della maggioranza possano accettare di sconfessare se stessi”.