> > Di Maio sulla Tav: "La fermeremo in Parlamento. Abbiamo il 33%"

Di Maio sulla Tav: "La fermeremo in Parlamento. Abbiamo il 33%"

di maio sulla tav

Il vicepremier si è mostrato sicuro e convinto della propria posizione, assicurando che il M5s non cambia idea.

Il vicepremier Di Maio è andato in diretta su Facebook per dire la sua su uno dei temi scottati dell’attualità politica: la Tav. Se Conte sostiene infatti che “non realizzare la Torino-Lione costerebbe molto più che farla“, il pentastellato non è dello stesso avviso. Per prima cosa, Di Maio ha voluto precisare che il M5s non è contro le linee ad alta velocità. “Noi siamo contro un’opera che rappresenta un regalo alla Francia e a Macron, che ha un grande impatto ambientale oltre che economico e che in questo momento rappresenta una delle opere per progettazione, più vecchie che abbiamo in Italia. E ora sembra urgente. L’abbiamo sempre contrastata perché è un’opera di cui l’Italia dovrebbe costruire il 58% – ha proseguito – e possedere il 2%. L’Europa ci ha detto che ci sarà più fondi, che però non ha ancora stanziato e che continueranno a regalare più soldi alla Francia”.

Luigi Di Maio sulla Tav

Il ministro dello Sviluppo Economico è poi passato ad analizzare le accuse mosse verso il suo partito a seguito delle numerose critiche nei confronti dell’annuncio di Conte: “Si sta dicendo che il Movimento sta smentendo il presidente Conte. Io ho piena fiducia in Conte, e lo ringrazio anche per essere andato a riferire in Senato sulla Russia. Anche se per me non era un atto dovuto, perché ci doveva andare qualcun altro. Ha detto che dal lato governo non possiamo più fare nulla per fermare la Tav. Ma ha spiegato che chi potrebbe ancora fermarla è il Parlamento perché c’è un trattato internazionale di mezzo, ratificato proprio dal Parlamento. Io non sono d’accordo quando dice che si spendono più soldi a non farla che a farla. Non è solo una questione di soldi“.

“Non è una priorità”

“Noi in Parlamento ci vogliamo andare – ha proseguito Di Maio -, e ci andiamo con la forza della coerenza ma anche con la forza politica del 33%. Abbiamo vinto le elezioni del 4 marzo, dicendo agli italiani che ci sono pendolari che ogni giorno impiegano 3 ore per fare 60 km. Con i continui ritardi e treni che sembrano carri merci. Abbiamo sempre detto che la priorità non è mettere miliardi sulla Torino-Lione, ma in opere prioritarie per gli italiani. Più risorse recuperiamo sulla Tav, più aiutiamo le persone a migliorare la loro qualità di vita”. “Noi andiamo avanti – ha concluso -, rimarremo sempre no Tav, sempre coerenti. Non ci dobbiamo lasciare dividere. Abbiamo preso una buona percentuale di voti e la dobbiamo usare per gli italiani. Non lasciamoci dividere dai media”.