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Conferenza Ambasciatori, Mattarella: "Senza Ue non c'è futuro"

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"Nessuno può immaginare di mantenere i livelli di democrazia, sicurezza e prosperità se non nell'ambito di un sistema sovranazionale".

Sergio Mattarella ha aperto la Conferenza degli Ambasciatori italiani presso il palazzo della Farnesina. Il titolo scelto per questa XIII edizione è: “La politica estera italiana verso l’orizzonte 2030 tra continuità e cambiamento”. Inoltre, nella giornata di mercoledì 24 luglio presso l’Auditorium Parco si è svolto l’evento musicale “Diplomazia per l’Italia – Sicurezza e crescita in Europa e nel mondo”. Nella giornata di giovedì, invece, si entrerà nel vivo della manifestazione. Vediamo di cosa ha parlato il presidente Sergio Mattarella alla conferenza degli Ambasciatori.

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Mattarella alla Conferenza degli Ambasciatori

La conferenza degli Ambasciatori italiani alla Farnesina si è aperta nel pomeriggio di mercoledì 24 luglio. Infatti, mentre dal Senato il premier Conte riferiva sui fondi russi, Sergio Mattarella interveniva nell’incontro con gli Ambasciatori. Oltre al presidente della Repubblica, però, hanno parlato anche il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi e il segretario generale della Farnesina, Belloni. L’intervento di Mattarella ha riguardato soprattutto le organizzazioni internazionali quali la Nato e l’Unione Europea. Vediamo cosa ha detto in merito il Capo di Stato

Il discorso di Sergio Mattarella

“Nato e Ue hanno rappresentato le leve solide ed efficaci grazie alle quali l’Italia ha potuto contribuire attivamente ai passaggi fondamentali che hanno caratterizzato la storia recente del nostro Continente, proiettando in un quadro più ampio i nostri interessi nazionali, testimoniando i valori della nostra cultura e sostenendo le nostre priorità, dalla libertà e dai diritti alla pace, dall’apertura dei mercati alla valorizzazione del contributo del nostro sistema produttivo, dal Mediterraneo alla stabilizzazione dei Balcani, alla partecipazione a grandi progetti in campo energetico e infrastrutturale”.

Infatti, Mattarella ha spiegato che l’Ue “rappresenta il primo perimetro dell’azione della nostra diplomazia, della nostra stessa proiezione internazionale. L’Unione non è altro rispetto a noi stessi può garantire ai nostri concittadini un livello di indipendenza e libertà quale abbiamo conosciuto dall’avvento della Repubblica”. Infine ha ribadito che l’Europa è “l’unica che può consentire all’insieme dei paesi dell’Unione, ai loro valori e alle loro economie un peso adeguato nella dimensione internazionale, sempre più caratterizzata e condizionata da soggetti di grandi dimensioni”. In serata, invece, il Capo di Stato si è recato presso il carcere di Rebibbia per consumare una cena con i detenuti.

Il richiamo

Nelle parole di Mattarella è stato avvertito anche un richiamo alle forze politiche: “Non posso fare a meno di rilevare una tendenza crescente, che giudico pericolosamente erronea, verso meccanismi e pratiche di carattere intergovernativo, che sempre più pervade la vita dell’Unione. Si tratta di una deriva che rischia di cambiare il carattere dello storico processo di integrazione. Nel corso dei decenni, come sanno bene gli ambasciatori, questo ha sempre registrato la presenza di due diverse visioni: quella comunitaria e quella intergovernativa”. Da quando “l’Italia ha contribuito al multilateralismo e al rispetto del principio di parità tra i Paesi” ha aggiunto il presidente, sono state garantite “pace, libertà, sicurezza e benessere crescente”.