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Carabiniere ucciso, Salvini: "Negli Usa pena di morte per assassini"

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Matteo Salvini guarda al modello americano: "Ricordo ai buonisti che negli Stati Uniti chi uccide rischia la pena di morte".

Dopo aver puntato il dito contro i migranti la giornata di oggi, sabato 27 luglio, si apre con una nuova idea dal lato sovranista. Infatti, Matteo Salvini torna sul caso del carabiniere morto a Roma e dopo la confessione dei due studenti americani cambia registro. Su Facebook pubblica un post relativo alla pena di morte utilizzata per gli assassini negli Stati Uniti. Tuttavia, il vicepremier leghista precisa: “Non dico di arrivare a tanto”. Dal movimento 5 stelle, invece, Luigi Di Maio punta il dito sulla sicurezza precaria di Roma, dopo aver chiesto nella giornata di ieri l’espulsione dei responsabili. Ma il leader del Carroccio replica: “Basta chiacchiere inutili. Ora la legge droga zero”.

Matteo Salvini e la pena di morte

Nella giornata di venerdì 26 luglio il ministro degli Interni invocava “lavori forzati in carcere” per gli assassini del vicebrigadiere Mario. Oggi, però, Matteo Salvini cambia registro e parla di pena di morte. Il vicepremier, infatti, è ammaliato dal sistema di giustizia americano e sui social scrive: “Sperando che l’assassino del nostro povero carabiniere non esca più di galera, ricordo ai buonisti che negli Stati Uniti chi uccide rischia la pena di morte. Non dico di arrivare a tanto, ma al carcere a vita (lavorando ovviamente) questo sì!”. Questo è il messaggio che intende passare il ministro. Ma dal movimento 5 stelle arrivano altre opinioni: Luigi Di Maio, infatti, preferisce parlare di condizioni di sicurezza precarie a Roma. Mentre dalla Lega, i sottosegretari Nicola Molteni e Jacopo Morrone, fanno eco a Salvini: “Basta inutili chiacchiere. Al più presto la proposta droga zero e galera per tutti gli spacciatori”.