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Navigator, Di Maio: "Inizia rivoluzione". Protesta fuori l'auditorium

luigi di maio navigator

"Abbiamo mantenuto un'altra promessa. Oggi parte una piccola grande rivoluzione del mondo del lavoro" annuncia Luigi Di Maio.

Luigi Di Maio presente all”auditorium di Roma nel giorno del kick off organizzato da Anpal per navigator. “Abbiamo mantenuto un’altra promessa” sottolinea il ministro del Lavoro. Fuori dall’edificio una piccola protesta da parte dei vincitori di concorso campani.

Al via i navigator

“Queste ragazze e questi ragazzi rappresentano una rivoluzione nel mondo del lavoro, un tassello fondamentale: i navigator. Grazie a loro, molti italiani, giovani e meno giovani, quando arriveranno ai centri dell’impiego, non troveranno più un’umiliazione, ma un’opportunità” assicura Luigi Di Maio, dal palco dell’auditorium di Roma nel giorno di formazione per navigator.

“Abbiamo mantenuto un’altra promessa. Sono stato preso in giro, ma questi ragazzi sono gli alfieri di un nuovo modo di portare avanti le politiche attive in Italia” aggiunge quindi il ministro del Lavoro. “Oggi parte una piccola grande rivoluzione del mondo del lavoro. Insieme ai navigator, che ringrazio a nome del governo e ai quali faccio il mio più grande in bocca al lupo!” sottolinea ancora il leader del MoVimento 5 Stelle.

La protesta dei navigator campani

All’esterno dell’auditorium però va in scena una piccola protesta di navigator esclusi. Sono quelli campani, poco più di una decina, che si sono recati a Roma in occasione del kick off per spiegare: “Siamo vincitori di concorso ma fuori dal contratto perché il governatore De Luca non firma la convenzione con Anpal“.

“Mai visto niente del genere in vita mia. – denuncia quindi Luigi Di Maio – Una Regione a cui, come governo, sto dando soldi e personale, per assumere le persone e ristrutturare i centri d’impiego, si rifiuta. Posso accettarlo se il governo dicesse ‘devi pagarteli tu’, ma qui lo stiamo pagando noi come ministero per rimettere in ordine software, computer, sedie, affitti. Hanno tutto ma non li vogliono e poi si lamentano che le politiche attive del lavoro non funzionano”.

“Ma non voglio arrivare allo scontro – assicura il vicepremier pentastellato – conto di risolvere il problema con il dialogo per quanto non sia semplice farlo con la Regione Campania in quanto istituzione”.