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Scontro sulla Giustizia, Salvini: "Se mi stufo parola agli italiani"

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Scontro sulla Giustizia, per Salvini è "no". Di Maio: "Serve lealtà e trasparenza"

Se mi stufo la parola agli italiani” sbotta Salvini in merito all’ennesimo scontro al Governo, che riguarda la giustizia. “Si ricordi che non è al governo con Berlusconi” lo frena subito Bonafede. Lo scontro è andato in scena ieri e ha portato all’ennesima rottura nella maggioranza giallo-verde già divisa su Tav, autonomia e cantieri. Nel corso della conferenza stampa, il ministro dell’Interno ha ribadito poi il suo “no” alla riforma proposta dai 5 Stelle, non prima di aver parlato con l’avvocato Bongiorno.

Scontro sulla Giustizia, Salvini: “No”

È un “no” senza se e senza ma quello di Matteo Salvini sulla riforma della Giustizia e a spiegarne i motivi è Giulia Bongiorno: serve “certezza” della pena e dei tempi, con l’ingresso dei “manager” nei tribunali, da affiancare ai magistrati. La Lega è infatti fermamente convinta che la riforma porti ad un allungamento dei tempi dei processi, che potrebbero essere contenuti in 4 anni, invece dei 6 previsti da Bonafede.

Di Maio: “Basta no”

Basta no, serve lealtà e trasparenza” scrive Di Maio su Facebook a corredo di una foto che lo ritrae abbracciato a Conte, Bonafede e Fraccaro, mentre Bonafede rincara la dose: “Dico alla Lega che non stanno governando con Silvio Berlusconi“. “Lo sappiamo, ma che c’entra Berlusconi?” ribatte dunque Matteo Salvini da Milano Marittima, “Bisogna fermare il gossip ed evitare che diventiamo uno stato di Polizia“. Il clima dunque non è affatto disteso e lo scontro è aperto. I prossimi appuntamenti per il governo saranno tra il 5 e il 7 agosto, quando in Aula al Senato si voteranno le mozioni sulla Tav e il decreto Sicurezza Bis.