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Carola Rackete "è un transessuale": insulto di un assessore di Messina

Carola Rackete

"Com'era vestita? Da trans quale è", commenta su Facebook Enzo Trimarchi, assessore di Messina. Immediati i provvedimenti

Negli ultimi mesi si sono susseguiti una serie di insulti sessisti nei riguardi di Carola Rackete, al centro delle cronache italiane e internazionali dopo aver varcato i confini del nostro Paese a capo della Sea Watch. “Impalamento (con tubo d’acciaio che le entro dalla figa e le esca dalla bocca) in pubblica piazza”, aveva orribilmente commentato qualche internauta. Altri amanti dei social e della guerra mediatica l’avevano paragonata a una poco di buono, che mira a “preservare quello che i clandestini hanno tra le gambe”. Impazzavano di insulti le bacheche di Facebook e Twitter. C’è chi ha proposto di “raparla a zero e metterla al gabbio a pane e acqua” oppure di “andare a pijallo ‘n der c**o in Africa”. Per quella “schifosa”, come l’hanno definita in molti”, c’è chi ha sperato fortemente nella galera, si legge ancora online. Altri l’hanno chiamata “zecca di m***a”, “str***a”, “donna viziata quanto insulsa”, per la quale è facile fare “la fenomena sulle spalle degli italiani”.

A rincarare la dose pare ci abbia pensato un assessore del comune di Messina, verso il quale sono stati presi immediatamente i dovuti provvedimenti.

Carola Rackete “transessuale”, commento di un assessore

Enzo Trimarchi, assessore messinese, all’indomani dello sbarco della Sea Watch ha duramente e offensivamente criticato l’allora capitana. “Com’era vestita? Da trans quale è”, aveva scritto su Facebook.

Il sindaco di Messina, Cateno De Luca, ha pubblicamente redarguito il suo assessore alla Cultura. De Luca ha invitato Trimarchi a telefonare all’Arcigay per scusarsi. Nonostante la telefonata, la polemica non dava segni di arresto. Da qui la decisione del sindaco della città siciliana di sollevare Trimarchi dal suo incarico. Al uso posto nei panni di assessore alla Cultura c’è ora Enzo Caruso, presidente del locale teatro Vittorio Emanuele.