> > Matteo Salvini a Sabaudia: "Non mi interessano rimpasti"

Matteo Salvini a Sabaudia: "Non mi interessano rimpasti"

Matteo Salvini a Sabaudia

"Non voglio rimpasti, ma qualcosa si è rotto", dichiara Salvini a Sabaudia

Matteo Salvini a Sabaudia ha tenuto un importante comizio. I parlamentari e amministratori del Lazio, ma anche i sottosegretari all’Economia Massimo Garavaglia e al Lavoro Claudio Durigon hanno accolto il leader leghista nella cittadina del litorale laziale. In giornata Salvini non ha commentato la rottura sulla Tav al Senato, ma “parlerà a Sabaudia e ci sarà una grossa notizia”, fa sapere una fonte.

La piazza del municipio si è ben presto gremita di decine di curiosi. Ai piedi del palco una gigantografia di Salvini, in giacca blu e camicia bianca recante la scritta “Prima gli italiani” e con il simbolo della sua “Lega per Salvini premier”. Affianco la torre in stile ventennio, con il tricolore che sventola in cima, e le parole scalfite alla base: “Benito Mussolini capo del governo” che con la sua bonifica “questa terra volle redenta”, si legge.

In molti nelle ultime ore hanno parlato di crisi di governo e di possibile rimpasto. È noto l’astio che lega Salvini a Toninelli, Trenta e Tria. Per alcuni, il leader del Carroccio è disposto a mantenere le redini del governo solo se i suddetti ministri decidessero di fare un passo indietro. Tuttavia, come sottolineato da Dagospia, un rimpasto di una certa rilevanza non potrebbe essere attuato senza le dimissioni del Premier. Nelle ultime ore è salita la tensione. Salvini è pressato da molti dei suoi, ma pare stia cercando una via d’uscita indolore.

Matteo Salvini, no al rimpasto

Non mi interessano rimpasti, non mi interessano due ministri in più o in meno. Voglio andare avanti, voglio mantenere buoni rapporti“. Ma precisa: “Se poi le discordie dovessero aumentare, allora si prenderanno le dovute decisioni. Come nel rapporto di coppia: se anziché stare bene insieme si litiga di continuo è meglio fare una scelta”. E ancora: “Se bisogna fare una scelta, deve essere veloce. Se si può lavorare bene bisogna farlo. Patti chiari e amicizia lunga”. Quindi il riferimento agli alleati di governo: “Eterna gratitudine per quello che abbiamo fatto finora. Ma la nostra sorte è nelle mani del popolo italiano“.

E a chi tra il pubblico lo interrompe, ha risposto: “La scelta giusta che accontenti sempre tutti non è possibile. Si farebbero le cose male o a metà. Io spero di accontentare tanti, ma in tanti non saranno d’accordo. Non mi arrendo a un’Italia fondata sul lavoro precario e a una generazione a tempo determinato e a scadenza, come gli yogurt. Non voglio che i nostri negozi chiudano perché tutti comprano con un clic nelle grandi multinazionali”. Quindi precisa: “Non si possono dare redditi di cittadinanza o stipendi minimi se non riduci le tasse ad artigiani e imprenditori, a chiunque crei ricchezza. I poveri devono essere meno poveri. Stiamo lavorando per lasciare ai nostri figli un’Italia con una speranza, con un progetto e con un’idea di futuro. Voglio lasciare ai miei figli l’Italia che i miei nonni hanno lasciato a me. Prima erano i figli che aiutavano i più anziani. Ora sono i vecchi ad aiutare i giovani. Un Paese così è destinato a morire. Vogliamo restituire orgoglio, dignità, forza, bellezza e la speranza che ci hanno rubato”.

Sulla Tav ha commentato: “Qualcuno ha votato sì ai treni sicuri e alla volontà di guadare avanti. Non ho nostalgia del passato, la Lega vuole andare avanti. Se siamo arrivati fin qui è perché abbiamo lavorato con le nostre gambe”. E ancora: “Se hai speso soldi per far passare un treno sotto la montagna, ha più senso completarlo e non spendere altri soldi per chiudere un lavoro già iniziato. Gli italiani vogliono viaggiare, spendendo, consumando, inquinando meno”. “Serve un popolo dotato di voglia, coraggio e speranza. Così nessuna scelta sarà impossibile. Stateci vicini perché avrò bisogno di voi”, ha concluso.

Matteo Salvini a Sabaudia

È stato un anno bello. Al Ministero guardavo i risultati. Abbiamo ridotto dell’80% lo sbarco degli immigrati, chiudendo i porti ai barconi. È una battaglia quotidiana contro le ong. Grazie al Decreto sicurezza definitivamente firmato in mattinata viene sequestrata la barca e pagano multe fino a un milione di euro”. Ma tiene a precisare: “Da Ministro e da papà non permetterò mai che si volti le spalle a un essere umano in difficoltà. Ma voglio contrastare l’immigrazione clandestina l’Italia non è più il centro profughi, com’è stata fino all’anno scorso. Voglio che vengano rispettate le leggi. Così abbiamo più che dimezzato i morti e i dispersi nel fondo del Mediterraneo. Meno ne partono meno ne muoiono. A esserne dispiaciuti sono coloro che ci guadagnano”. Poi Matteo Salvini a Sabaudia fa riferimento alla scandalo di Bibbiano e la promessa di un attento controllo in tutte le case famiglia.

Quindi ha ribadito: “Non ci interessa chiedere qualche poltrona in più. Quello accadeva in passato. I 7 ministri della Lega sono a disposizione degli italiani. È il popolo il solo proprietario della democrazia in Italia. Abbiamo lavorato bene e non mi uscirà mai una parola negativa verso Di Maio e Conte. Abbiamo lavorato insieme e solo così abbiamo ottenuto certi risultati. Comunque vada a finire sono orgoglioso di come abbiamo lavorato. Abbiamo offerto all’Italia leggi che il nostro Paese aspettava da tanto. Tuttavia negli ultimi due-tre mesi le cose sono cambiate. Molti “sì” sono diventati “no”. E con i no l’italia non va più avanti“.

Poi Salvini ha ricordato i meriti del suo partito. “Grazie a quota cento, una delle leggi più infami dal dopoguerra, come la Legge Fornero, è ormai dimenticata. Dopo 40 anni di ospedale o di fabbrica tornano a vivere. Andare in pensione dopo 40 anni di governo è un sacrosanto diritto”.

“Renzi ha ritrovato la parola. Ha le soluzioni per tutti i problemi del mondo spiegandoci di cosa l’Italia ha bisogno”, è la critica lanciata dal leader della Lega al Pd. Poi il ringraziamento ai suoi elettori. “La Lega è il movimento della concretezza: dalle parole ai fatti. Noi manteniamo le promesse”. Quindi i complimenti alle Forze dell’Ordine: “Sono uomini straordinari. Entro aprile 2020, entreranno 8000 uomini e donne. Meno clandestini e più poliziotti”. Poi la critica contro “le zecche dei centri sociali”. Serve un governo compatto: “Se un giudice sbaglia deve pagare come qualsiasi altro lavoratore. Non si può essere sotto processo a vita. Non si gioca con la vita e la libertà degli uomini. Serve una giustizia civile”. Tagliare burocrazia e cancellare il codice degli appalti, ma voglio un Paese che faccia lavorare la gente”, è il suo auspicio.

Le voci del rimpasto

“Se è bianco è bianco se è nero è nero. O le cose si possono fare in maniera facile e veloce o star lì a scaldare la poltrona non fa per me. In Europa non ci aspettano. Erano abituati all’Italia dei servi, dove i politici ubbidivano a tutti. Per affrontare sfide importanti bisogna essere compatti. Tenerci 7 ministeri per non riuscire a fare le cose o non ci interessa scaldare la poltrona”, ribadisce. E ancora: “Ultimamente dormo poco e male. Non per il caldo, ma per il senso di responsabilità. In molti si complimentano con la Lega per aver ridato onore e orgoglio all’Italia. Non ci sono fascisti, razzisti, nazisti e alieni. Ci sono laureati, lavoratori e precari”.

Poi Matteo Salvini a Sabaudia ha ironizzato sulla vacanza in Emilia Romagna insieme al figlio (giorni che hanno fatto tanto scalpore). E racconta: “C’è chi mi confida che, dopo una lunga tradizione comunista, ha iniziato a votare Lega. Il comunismo di Berlinguer era nelle fabbriche. Ora è nelle banche”. “Vogliamo fare una manovra economica importante. Avrei voluto essere più incisivo sulla battaglia a difesa dei disabili che prendono una misera pensione di invalidità”. Ai miei parlamentari chiedo di tenere i piedi ben piantati a terra, stare sempre in mezzo alla gente e non montarsi la testa. Ci chiedono investimenti, velocità e coraggio. Meno tasse e più opere pubbliche. C’è bisogno di fare e finire le opere iniziate. C’è bisogno di energia. Noi rappresentiamo l’Italia del sì. Speriamo di fare tante cose. Nelle prossime ore si decideranno tante nuove situazioni. Voglio fare cose giuste ed errori solo perché ci crediamo”.

Poi Matteo Salvini a Sabaudia ha commentato stizzito: “Non abbiamo né padrini né padroni. Da anni cercano soldi in Lussemburgo, Russia, Marocco, Svizzera. Abbiamo tanti difetti, ma per lavorare ci bastano i soldi che ci date voi, non ne cerchiamo altri. Lavoro e lavorerà affinché la Russia torni a essere una potenza occidentale e amica dell’Europa. Non voglio che la Russia sia isolata e nelle mani dei cinesi”. Poi l’invito ai presenti al comizio: “Comprate italiano, anche fare la spesa è un atto politico. Si aiutano lavoratori, pescatori, agricoltori italiani. L’Italia è il Paese delle lingue, dei dialetti, dei teatri, dei costumi e dei piatti tipici. Tuteliamo queste diversità”.

L’utero in affitto e la sicurezza nelle spiagge

“Un bimbo viene al mondo se ci sono una mamma e un papà, mi fa schifo l’utero in affitto. È un abominio e un omicidio”, dichiara Salvini.

Quindi ha ribadito: “Non sono omofobo. Chi non ha la forza per difendersi, deve avere qualcuno che lo difendi”. Così Matteo Salvini a Sabaudia ha concluso il suo discorso, non tralasciando la critica ai vu cumprà e l’importanza dell’operazione scuole sicure “per mettere gli spacciatori in galera”.

Salvini sotto la torre costruita da Mussolini

Dopo aver ricordato quanto accaduto a Forlì e le polemiche che lo hanno interessato per essersi affacciato dal balcone su cui, anni prima, si era affacciato Benito Mussolini, a Sabaudia Salvini ha parlato sotto la torre costruita dal Duce. Inizialmente, pare non se ne fosse accorto. Poi, affascinato dal suono delle campane, ha alzato gli occhi al cielo e notata la torre ha esclamato: “Non avevo letto cosa c’è scritto lì. Mi mettete nei guai. Come mai la Boldrini non l’ha ancora abbattuta?“.

Poi lo stesso leader della Lega ha letto quanto inciso sulla torre: “Regnando Vittorio Emanuele III, Benito Mussolini capo del governo”. Quindi si è interrotto: “Non vado avanti, mi arrestano seduta stante. Guardiamo avanti, la storia è storia”.