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Decreto Sicurezza: Mattarella lo firma ma esprime dubbi su due norme

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Sergio Mattarella ha firmato il decreto sollevando però dei dubbi sulle norme inerenti il salvataggio dei migranti e l'oltraggio a pubblico ufficiale.

Nella giornata dell’8 agosto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il Decreto Sicurezza bis, provvedimento fortemente voluto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini ed approvato dal Senato lo scorso 5 agosto. Il Capo di Stato ha tuttavia espresso la propria perplessità in merito a due particolari aspetti del decreto: cioè la sanzione per i comandanti delle navi che salvano i migranti e le nuove norme in merito al reato di oltraggio a pubblico ufficiale. Per questo motivo, Mattarella ha inviato una lettera ai presidenti delle Camere e al Premier al fine di informarli delle sue opinioni.

Decreto Sicurezza, Mattarella lo firma

Proprio per comunicare i suoi dubbi relativi ai due passaggi del Decreto Sicurezza bis, Sergio Mattarella ha inviato una missiva destinata ai presidenti di Camera e Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico e al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Nel testo della lettera si può infatti leggere: “Al di là delle valutazioni nel merito delle norme, che non competono al Presidente della Repubblica, non posso fare a meno di segnalare due profili che suscitano rilevanti perplessità”.

La norma sul salvataggio dei migranti

Secondo il Presidente della Repubblica il primo punto critico del decreto legge risiederebbe nella norma relativa al salvataggio dei migranti in mare. Secondo il Colle esso dovrebbe infatti rimanere aderente ai principi delle convenzioni internazionali e dei trattati di navigazione. In pratica per la Presidenza della Repubblica, l’obbligo di salvare i migranti in mare deve continuare a rimanere vigente.

Nello stesso paragrafo, vengono espresse inoltre perplessità sulla sanzione pecuniaria da comminare ai comandanti delle navi che si rendono protagonisti dei salvataggi. Nel testo approvato dall’Aula si prevede infatti un’ammenda fissata ad 1 milione di euro, senza alcuna distinzione per tipologia di imbarcazione e numero di migranti salvati. In questo modo – come sottolinea il prefetto, cioè l’autorità preposta a comminare la sanzione – persino una semplice barca a vela sorpresa a salvare un solo migrante potrebbe essere multata per 1 milione di euro. Tale ammenda era peraltro assente nel testo originario del decreto ed è stata aggiunta solo in seguito al dibattimento parlamentare.

L’oltraggio a pubblico ufficiale

La seconda parte del testo oggetto dei dubbi del Capo di Stato è invece relativa alle nuove norme per il reato di oltraggio a pubblico ufficiale, punito ora con una pena di minimo sei mesi e per il quale non sarà più prevista l’archiviazione per la cosiddetta ” lieve tenuità del fatto”. In questo modo, la norma verrebbe applicata alla lettera anche nel caso in cui un cittadino dovesse arrabbiarsi con il postino (considerato pubblico ufficiale) per una raccomandata indesiderata.

Nel finale della lettera, il Quirinale ricorda come il Presidente non sia entrato nel merito del provvedimento, ma abbia esortato il governo ed il Parlamento ad adoperarsi per risolvere le criticità segnalate: “Rimettendo alla valutazione del Parlamento e del Governo l’individuazione dei modi e dei tempi di un intervento normativo sulla disciplina in questione”.