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Comizio di Salvini a Soverato, parla l'attivista che ha spento l'audio

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Dopo aver spento l'audio del comizio di Salvini a Soverato, Francesco Noto racconta di essere stato aggredito da un agente antisommossa li presente.

Il giorno successivo al comizio di Matteo Salvini a Soverato, parla l’uomo che durante il discorso ha spento il generatore elettrico lasciando il ministro dell’Interno senza audio per qualche minuto. Francesco Noto – detto Ciccio – racconta infatti di aver agito in maniera istintiva, senza premeditazione, al sentire quella che a suo dire era l’ennesima bugia del leader della Lega. Noto ha poi riferito di essere stato in seguito fermato ed aggredito dalle Forze dell’Ordine li presenti per il suo gesto.

Comizio di Salvini a Soverato

Intervistato dal quotidiano La Repubblica, Noto inizia il suo racconto dalle parole di Matteo Salvini, che in seguito allo spegnimento del generatore lo aveva definito “Un cretino che ha danneggiato l’impianto”. L’uomo spiega: “In realtà io non ho danneggiato proprio nulla. Ero nella parte posteriore del palco e mi sono accorto che qualcuno aveva lasciato le chiavi attaccate al generatore, per di più vicino alle transenne. All’ennesima bugia che ho sentito, ho solo pensato che non se ne poteva più, le ho prese e le ho gettate lontano“.

Un gesto che secondo Noto – attivista del comitato PrendoCasa di Cosenza – è giunto dopo aver assistito a troppi episodi di scontro avvenuti durante i comizi precedenti. Da persone fermate per avere indosso magliette connotate politicamente ad altri identificati sulla spiaggia senza alcuna motivazione. A quel punto Noto non ha retto: “Nel frattempo Salvini prendeva in giro la gente. E allora ho detto ‘basta. Mi sono avvicinato al generatore, ho preso le chiavi e le ho lanciate sul tetto di un lido vicino”.

L’aggressione subita da Noto

Durante i minuti in cui Salvini rimaneva senza audio però, alcuni addetti alla sicurezza si sono avvicinati a Noto, bloccandolo e consegnandolo alle Forze dell’Ordine: “Uno di loro mi ha messo le mani alla gola, l’altro ha tentato di tirarmi uno schiaffo. Gli ho detto di fermarsi, che avevo indosso gli occhiali, di non azzardarsi e lui stava per togliermeli solo per potermi picchiare. Poi sono arrivati i carabinieri e mi hanno portato via”.

Preso in custodia da un agente della Polizia antisommossa, Noto afferma di essere stato aggredito in maniera tale da dover essere ricoverato in ospedale: “È venuto a cercarmi fino a lì. Mi ha trascinato fuori strattonandomi e mi ha sbattuto con violenza contro il parafango”. Il referto dell’ospedale infatti parla chiaro: escoriazioni e contusioni multiple al tronco e al torace, per le quali sono gli stati prescritti sette giorni di prognosi. L’attivista a questo punto non intende però rimanere con le mani in mano: “Ovviamente ho già nominato un avvocato per fare una denuncia. È stata un’aggressione ed è inaccettabile”.