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Crisi di governo, Renzi: "Governo istituzionale, poi sfiderò Salvini al voto"

Crisi di governo matteo renzi

Matteo Renzi esclude l'ipotesi di un'alleanza tra Pd e M5s e si prepara a sfidare Salvini alle elezioni anticipate.

No a un’alleanza tra Pd e M5s per risolvere la crisi di governo: a ribadirlo è Matteo Renzi, ai microfoni di Radio 24. L’ex premier ha assicurato di non essere intenzionato a “tramare con i 5 Stelle neanche sotto tortura. Mi sembra saggio che nessuno di noi stia dentro il governo, io non ci sarò. Nessuno di noi chiede la benché minima poltrona, anche quella di commissario Ue”. Ciò che serve, ha ribadito l’ex segretario dem, è un governo istituzionale che guidi l’Italia e metta in sicurezza i conti, per poi procedere con le elezioni anticipate. Nessuna poltrona, dunque, neppure quella che, secondo alcune indiscrezioni, potrebbe essere affidata a Maria Elena Boschi in caso di governo giallo-rosso.

Crisi di governo, Renzi: le dichiarazioni

Secondo Matteo Renzi, quello giallo-verde è stato il “peggior governo della storia repubblicana. Ha fallito tutti gli obiettivi”, in primo luogo quelli economici. “La crescita era +1,7% ed è stata azzerata, l’Italia è stata isolata dall’Europa, c’è un clima di paura e di odio. Di fronte al fallimento, penso che l’obiettivo sia tornare a votare dopo aver messo a posto i conti. Facciamo un governo istituzionale per evitare l’aumento dell’Iva. Oggi [il giorno del discorso di Conte in Senato, ndr] crolla il sogno populista italiano”.

Renzi sfida Salvini

Il principale responsabile della difficile situazione in cui versa la politica italiana è Matteo Salvini, continua l’ex premier. “Chi ha a cuore l’Italia non apre una crisi di governo al buio”, ha spiegato Renzi. “Salvini non ha fatto un colpo di Stato ma ha avuto un colpo di sole al Papeete. All’improvviso ha detto: ‘Voglio pieni poteri’, una frase drammatica per un ministro degli Interni in carica… neanche nelle dittature sudamericane!”. Rispondendo alle accuse del leader della Lega, che lo ha definito impaurito e antidemocratico, l’ex segretario del Pd si è detto “pronto a sfidare Salvini alle elezioni nel collegio di Firenze o di Milano, scelga lui. Ma prima viene il Paese, va evitato l’aumento dell’Iva”.