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Risultato consultazioni del Quirinale: i possibili premier incaricati

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La partita è ancora aperta, ma nonostante ciò sarebbero 4 i possibili nomi dei candidati alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

La strada verso la soluzione di questa crisi di governo è ancora tutta in salita. “Un nome entro lunedì, altrimenti si va al voto” è la linea seguita dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha concluso mercoledì 21 agosto la prima giornata di consultazioni. Il Capo dello Stato ha incontrato Giorgio Napolitano, i Gruppi delle Autonomie, il gruppo Misto, i presidenti della Camera, Roberto Fico, e del Senato, Elisabetta Casellati. Infine, ha concluso i colloqui alla Camera con Leu. Oggi, invece, giovedì 22 agosto, sono attesi i big: si parte alle ore 10 con Fratelli d’Italia, alle 11 il Partito Democratico e alle 12 Forza Italia. Nel pomeriggio Mattarella accoglierà alle 16 la Lega e infine il Movimento 5 stelle. Una giornata chiave per un possibile sbocco della crisi: quale potrebbe essere, però, il risultato delle consultazioni e chi sono i possibili premier?

Il risultato delle Consultazioni del Quirinale

Nella giornata di ieri, mercoledì 21 agosto, il presidente Sergio Mattarella ha dato il via alle consultazioni (per risolvere la crisi di governo in atto) in attesa di ricevere un nome e dare un volto al nuovo Presidente del Consiglio che guiderà l’esecutivo almeno fino all’approvazione della prossima Manovra Economica. Nella giornata di giovedì 22 agosto proseguiranno i colloqui al Quirinale, dove a partire dalle ore 10, sono attesi i big. A fine giornata, infine, il Capo dello Stato dovrebbe comunicare i risultati delle consultazioni e affidare un mandato esplorativo. Le ipotesi sui nomi dei possibili leader del nuovo esecutivo sono diverse.

I possibili premier incaricati

La partita è ancora aperta, ma nonostante ciò sarebbero 4 i possibili nomi dei candidati alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. A fine giornata Sergio Mattarella comunicherà i risultati delle consultazioni e affiderà un mandato esplorativo per verificare la possibilità di sostegno a un nuovo governo. “Un nome entro lunedì, altrimenti al voto” ha ribadito più volte il capo di Stato. Infatti, l’ipotesi delle elezioni anticipate non è ancora pienamente esclusa: al voto si andrebbe, nel caso, non prima del 27 ottobre. Se, invece, dovesse nascere un nuovo esecutivo, i cittadini saranno chiamati alle urne dopo l’approvazione della Manovra economica, intorno alla primavera 2020.

Tra i nomi più vociferati nelle file dei partiti, per la Lega non può mancare Matteo Salvini, ancora indeciso se correre da solo o affidarsi a una coalizione di centro-destra. Guardando a sinistra, invece, grande incertezza investe l’ex premier Matteo Renzi, che esclude se stesso da un nuovo esecutivo. Dalle file del Pd, infatti, nominano Paolo Gentiloni, Beppe Sala e Carlo Calenda ed escludono, invece, il segretario Zingaretti. Un’eventuale coalizione di centro-sinistra potrebbe portare il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, alla presidenza del Consiglio. Dal Movimento 5 stelle, infine, bisognerà capire come gestire la questione dei due mandati. Nel frattempo, tra i possibili candidati ci sono Giuseppe Conte (Bis) e Alessandro Di Battista. Esclusi, invece, Luigi Di Maio (che resterebbe comunque capo politico) e Roberto Fico, presidente della Camera. Rumors conclamano anche il tecnico e magistrato Raffaele Cantone. Sergio Mattarella, infine, preme per Marta Cartabia, la vicepresidente della Corte Costituzionale.

Marta Cartabia

Uno dei nomi più conclamati per rivestire il ruolo di premier nel nuovo esecutivo è quello di Marta Cartabia. La vicepresidente della Corte Costituzionale ha 56 anni e riveste questo ruolo dal 2011. La sua conoscenza approfondita dell’Ue potrebbe piacere al segretario del Partito Democratico, mentre i 5 stelle potrebbero apprezzare la sua figura di garanzia istituzionale. Inoltre, in caso divenisse presidente del Consiglio, Cartabia diverrebbe anche la prima donna premier in Italia.

Raffaele Cantone

Fino al 23 luglio scorso alla guida dell’Autorità nazionale anti-corruzione, Raffaele Cantone rappresenta la figura del tecnico, ovvero quella ritenuta più equidistante tra le due forze politiche. Molti hanno aggiunto il suo nome ai possibili candidati premier: 55 anni, nato a Napoli con una lunga carriera da magistrato. Laureato in giurisprudenza, il suo sogno era diventare avvocato.