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Crisi di governo, Salvini a Di Maio: l'ultima offerta tramite SMS

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L'ultima offerta di Matteo Salvini a Luigi Di Maio cambia le carte in tavola nelle trattative Pd-M5s.

Mentre continuano i vertici tra gli esponenti di spicco del Movimento e i dem convocano la direzione nazionale per discutere dell’accordo Pd-M5s, si fa largo l’ipotesi di una possibile riappacificazione tra leghisti e pentastellati. Lo rivela un retroscena di Repubblica. Secondo indiscrezioni riportate dal quotidiano, i due vicepremier uscenti sarebbero tornati a parlarsi tramite WhatsApp. Dopo aver aperto la crisi di governo e invocato elezioni anticipate, Matteo Salvini avrebbe inviato un SMS a Luigi Di Maio per fargli un’ultima offerta.

Crisi di governo, l’SMS

Non si può ancora escludere alcuna ipotesi in quell’intricata vicenda politica che è la crisi del governo Conte. I sostenitori di un esecutivo giallorosso non possono ancora cantare vittoria. Tramite SMS, Salvini avrebbe fatto sapere a Di Maio di essere disponibile a un governo gialloverde bis, in cui possano convivere volti vecchi e nuovi a Palazzo Chigi. Fonti rivelano inoltre, a ulteriore prova della volontà del leader della Lega, che quest’ultimo sarebbe rimasto a Roma per tutto lo scorso weekend, proprio “nella speranza di rivedere l’ex alleato” per discutere delle prossime mosse.

Centinaio: “Sì a Di Maio premier”

Favorevole a un riavvicinamento tra i due ex alleati è anche il leghista Gianmarco Centinaio. Il ministro uscente dell’Agricoltura, intervistato a Radio Cusano Capus, ha fatto sapere che la Lega è pronta a “parlare di cose concrete. Vogliamo sederci attorno ad un tavolo, fare autocritica, vedere cosa si può portare a casa del contratto di governo, vedere i dieci punti di Di Maio, che sono quasi tutti punti del contratto. Il M5s ci conosce e sa quanto siamo simili a loro, soprattutto nel fatto di considerarci delle persone normali e non dei fenomeni”.

Sul tavolo c’è anche l’ipotesi di Di Maio premier: “Il confronto sul nome deve avvenire tra i due leader. Dobbiamo tutti cominciare a parlarci un po’ di più. Se questa crisi serve per migliorare il rapporto e rendere più convincente l’azione di governo, ben venga questa crisi”. Qualcosa da migliorare a Palazzo Chigi, infatti, c’era. “Non ci ascoltavano, specialmente Giuseppe Conte“, spiega Centinaio. “Nel momento in cui abbiamo espresso dubbi e perplessità non c’era, dall’altra parte, soprattutto da parte del presidente del Consiglio, la volontà di far sedere i due leader per dare nuove risposte. Una parte del governo ha sottovalutato diverse perplessità che noi abbiamo espresso. Tutti i ministri della Lega hanno detto a Matteo Salvini ‘basta’. Il giorno prima del famoso discorso di Conte, gli ho mandato un messaggio, vista la stima nei suoi confronti, dicendogli che eravamo disponibili a parlarci e confrontarci. La risposta è stata: ‘Se ho tempo parliamo domani'”.