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Consultazioni governo, Mattarella convoca Conte al Quirinale

Consultazioni governo oggi Forza Italia

Attraverso un comunicato Sergio Mattarella ha convocato Conte in Quirinale domani alle 9,30.

Il capo dello Stato Sergio Mattarella incontra le delegazioni dei partiti maggiori. Nel corso della prima giornata, sono stati ascoltati i presidenti di Camera e Senato e i rappresentanti del gruppo misto. Il primo giro di colloqui al Quirinale si è concluso con un nulla di fatto. Il presidente della Repubblica, dopo aver ascoltato le delegazioni di tutti i gruppi parlamentari, oltre ai presidenti delle due Camere, ha rinviato la decisione istituendo un secondo turno di consultazioni al Colle. A seguito della seconda giornata di consultazione il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha convocato in data 28 Agosto alle ore 9,30 Giuseppe Conte al Quirinale.

Consultazioni governo oggi

La seconda giornata di consultazioni al Quirinale si apre con il colloquio tra il presidente Mattarella e il gruppo parlamentare per le Autonomie in Senato. Seguono gli incontri con LeU, Fratelli d’Italia, Pd, Forza Italia, Lega e M5s.

Mattarella convoca Conte

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella attraverso un comunicato ufficiale letto da Giovanni Grasso ha convocato Giuseppe Conte in Quirinale in data 28 Agosto 2019 alle ore 9,30.

M5s

Luigi Di Maio al termine delle consultazioni ha comunicato: “Ci tengo a ringraziare Sergio Mattarella per la sensibilità dimostrata. Gli italiani stanno soffrendo a causa di una situazione politica instabile. Oggi abbiamo detto al presidente della Repubblica che il M5s non si sottrarrà alle proprie responsabilità. Siamo sempre stati un movimento post-idealista. Non esiste destra e sinistra. Esistono soluzioni. Siamo cresciuti nella consapevolezza che la politica è servizio. Giuseppe Conte è un uomo di grande coraggio che ha dimostrato di voler governare il Paese con un grande spirito. Oggi abbiamo comunicato a Mattarella che c’è un accordo politico con il Pd sul ruolo di Conte come premier. Abbiamo iniziato un lavoro e vogliamo portarlo a termine. Grazie alla mia scelta di rinunciare al posto di candidato premier l’Italia ha conosciuto Conte. Il M5s grazie a quella scelta è andato al governo, come fatto in precedenza, anche questa volta rifiuto l’offerta della Lega. Non rinnego il lavoro fatto assieme alla Lega negli ultimi 14 mesi. Il riconoscimento arrivato da Donald Trump è il segno che siamo sulla strada giusta. Se il Presidente Mattarella accettasse il ruolo di Conte, chiederò che il percorso di formazione del nuovo governo partirà da un programma omogeneo”.

Lega

La delegazione della Lega ha raggiunto il Quirinale. Le parole di Salvini: “Siamo stati rapidi, precisi e diretti. Abbiamo espresso lo sconcerto, non della Lega ma di milioni di italiani per l’indecoroso teatrino delle poltrone a cui stiamo assistendo. Il presidente della Repubblica chiedeva, un candidato presidente del Consiglio che probabilmente hanno trovato a Biarritz. A qualcuno dava fastidio un governo che stava ridando stabilità e futuro al popolo italiano. Dal Pd ci si aspetta di tutto. Milioni di italiani si staranno chiedendo a cosa serve votare, se quelli che non vincono alle elezioni rispuntano dalla finestra, facendo giochi di palazzo. L’unico collante che ho sentito in questi giorni è l’odio verso la Lega. I programmi dei due partiti sono due mondi diversi. Questo governo ancora prima di nascere, ha già iniziato a litigare. Elezioni dovrebbe essere una bella parola in democrazia. Sarebbe più onesto e risolutivo mandare gli italiani al voto e per 5 anni avere una maggioranza solida e coerente. Ed è per questo che lo abbiamo domandato al Presidente Mattarella“.

Forza Italia

La delegazione di Forza Italia è arrivata al Quirinale. Silvio Berlusconi e gli altri rappresentanti del partito hanno raggiunto il Colle in auto, pochi minuti prima delle 17. Presenti anche Antonio Tajani e le due capigruppo., Mariastella Gelmini e Anna Maria Bernini.

Le dichiarazioni di Silvio Berlusconi: “Abbiamo manifestato al presidente della Repubblica la necessità di ridare la parola agli italiani. Abbiamo manifestato anche tutta la nostra preoccupazione per il governo che si sta delineando. Il governo al quale il Pd e il M5s intendono dare vita è una soluzione politicamente sbagliata, che consideriamo inadeguata ad affrontare i grandi problemi lasciati sul tappeto dall’esecutivo dimissionario. Siamo i soli eredi coerenti delle tradizioni politiche che hanno fatto grande questo Paese. FI non potrà che essere all’opposizione di questo governo. La nostra opposizione sarà un’opposizione ferma e senza compromessi. La nostra bussola sarà l’interesse della nazione prima di quello di una parte politica. Il nostro orizzonte sarà il centrodestra, di cui siamo stati fondatori. Senza di noi il centrodestra non sarà in grado di vincere le elezioni o, nel caso, di governare. Oggi inizia per noi un cammino impegnativo per tornare ad essere il primo partito dell’Italia e del centrodestra, un centrodestra lontano da tentazioni populiste e sovraniste. Per quanto ci riguarda, il centrodestra che vogliamo rilanciare sarà europeo, atlantico, liberale e cristiano”.

Piccola gaffe per Silvio Berlusconi, che ha affermato: “Serve una riforma giustizialista“. Il leader azzurro è stato prontamente corretto da Mariastella Gelmini con “garantista“.

Partito Democratico

Poco prima delle 16 la delegazione del Pd è arrivata al Colle per il secondo turno di colloqui con il presidente Mattarella. Sono presenti il segretario Nicola Zingaretti, il presidente Paolo Gentiloni e la vicesegretaria Paola De Micheli.

Zingaretti, al termine dell’incontro, ha annunciato il raggiungimento di un accordo con il Movimento: “Abbiamo comunicato al presidente della Repubblica che abbiamo accettato la proposta del M5s di indicare, in quanto partito i maggioranza relativa, il nome del presidente del Consiglio. Il nome è stato indicato dal M5s nei giorni scorsi. Abbiamo confermato, in sintonia con quanto detto al primo incontro, l’esigenza di costruire un governo di svolta e discontinuità. In seguito a un confronto con il M5s, abbiamo definito un primo comune indirizzo politico. Deve essere chiaro che non c’è alcuna staffetta da proseguire e alcun testimone da raccogliere. C’è semmai una nuova sfida da cominciare, l’inizio di una nuova stagione politica. Un governo che convinca gli italiani che le difficoltà ci sono ma che possono essere superate. Un governo per le ragazze e i ragazzi che tra pochi giorni torneranno a scuola, per i laureati che hanno lasciato l’Italia, per coloro che sono alla ricerca di un lavoro, un governo che investa nelle imprese per la crescita economica.

In tempi complicati come questi, sottrarsi al coraggio della responsabilità di lottare è l’unica cosa che non possiamo permetterci. Vogliamo mettere fine alla stagione dell’odio, del rancore e della paura. C’è un’Italia che lavora, produce e raggiunge ogni giorno risultati eccezionali, che sconfigge la paura con la speranza, che oppone all’odio la concordia e la condivisione”.

Fratelli d’Italia

È arrivata al Quirinale la delegazione di Fratelli d’Italia, guidata dalla leader Giorgia Meloni.

Le dichiarazioni al termine dell’incontro: “Abbiamo ribadito una posizione chiara e semplice. L’unica soluzione alla crisi di governo è lo scioglimento delle Camere e il ritorno alle urne. Abbiamo chiesto al capo dello Stato di valutare questa eventualità anche nel caso in cui Pd e M5s decidessero di procedere con il patto della poltrona di cui si parla in queste ore. È un inganno verso gli elettori, la cosa più distante che conosco dall’idea di democrazia. È un governo che nasce con l’obiettivo dichiarato di impedire agli italiani di andare alle elezioni, con l’obiettivo di fare l’esatto contrario di quello che gli italiani chiedono. In questa settimana di trattative Pd-M5s abbiamo sentito parlare solo di poltrone, mai dei problemi degli italiani. È uno spiraglio di quanto accadrebbe nel caso in cui il governo si formasse: ancora instabilità, immobilismo e litigi. All’Italia serve stabilità con un governo dalle idee condivise.

Per queste ragioni abbiamo chiesto al presidente Mattarella di indire le elezioni. L’articolo 1 della nostra Costituzione dice che la sovranità appartiene al popolo. Abbiamo chiesto, in ogni caso, di concludere oggi questa crisi di governo, così come lui stesso aveva detto di voler fare. Noi chiediamo con forza un’unica opzione: elezioni, libertà, democrazia.

Annuncio anche che scenderemo in piazza se questo governo dovesse nascere. Invito tutti gli italiani in piazza Montecitorio il giorno della fiducia”.

Giorgia Meloni ha accusato Di Maio di essere “un uomo per tutte le stagioni”.

Liberi e Uguali

Si è concluso il colloquio al Colle con i rappresentanti di Liberi e Uguali.

Al termine dell’incontro, il portavoce della delegazione ha dichiarato: “Abbiamo confermato la disponibilità a dare vita a un nuovo governo di svolta. Non abbiamo posto nessun veto sui nomi. Chiediamo però discontinuità nell’impianto programmatico del nuovo governo, auspicando che il nuovo premier incaricato faccia partire un confronto programmatico che per noi ha priorità rispetto al confronto sugli interpreti. Abbiamo ribadito la necessità di un governo di svolta nelle politiche economiche e sociali, con la lotta alla precarietà all’evasione fiscale e alle mafie; una svolta nelle politiche sull’immigrazione. È necessaria una stagione di investimento e di rilancio del nostro servizio sanitario. Serve un governo che affronti con coraggio la lotta ai cambiamenti climatici, lanciando un piano per la difesa del nostro territorio. Serve un piano di investimenti e un’attenzione speciale al Sud.

In conclusione, abbiamo confermato la nostra disponibilità a dare vita a un nuovo governo di svolta. Ma non siamo disponibili a un governo qualsiasi solo per evitare elezioni anticipate”.

Il gruppo per le Autonomie

L’incontro con il gruppo per le Autonomie è iniziato alle ore 10 ed è terminato dopo circa venti minuti. La portavoce della delegazione ha espresso il desiderio che “nasca un nuovo governo. La mia preoccupazione è che al momento si parla solo di ministri maschi. L’Italia dovrebbe avere una quota di donne nel nuovo governo”. Per quanto riguarda il voto di fiducia: “Il gruppo per le autonomie ha voci diverse al suo interno. Alcuni voteranno a favore, altri si asterranno, ma nessuno voterà contro il nuovo governo. Ci auguriamo che [Pd e M5s, ndr] riescano a chiudere le trattative“, ricordando che ” la politica può solo essere un compromesso”.

Segue l’intervento del portavoce del Südtiroler Volkspartei (SVP), che ha ammesso di vedere “con preoccupazione questa crisi, è a rischio la tenuta del Paese dal punto di vista economico. Speriamo che ci sia un esecutivo che possa evitare l’aumento dell’Iva. Ci asterremo, non voteremo contro la fiducia ma sarà un’astensione benevola. Non chiediamo poltrone, ma non escludiamo accordi esterni in itinere”.

Consultazioni, la prima giornata

Nel corso della prima giornata di consultazioni, il capo dello Stato ha incontrato i presidenti di Camera e Senato e i rappresentanti del gruppo misto a Montecitorio e Palazzo Madama.

Gruppo misto della Camera

Infine è toccato al gruppo misto della Camera. Le loro posizioni sul nuovo governo si possono ridurre a 3: La maggior parte delle componenti si è definita disponibile a valutare un supporto al futuro governo con la nuova maggioranza previa conoscenza di persone e programmi. Le Minoranze linguistiche si sono definite astenute comunicando che: “si asterranno nel momento genetico di formazione e valuteranno caso per caso”. Mentre Maurizio Lupi (Noi con l’Italia-Usei) ha confermato l’opposizione.

Gruppo misto del Senato

Dopo Roberto Fico, è toccato al gruppo misto del Senato. Al termine dell’incontro, la Presidente Loredana De Petris (Leu), ha confermato la sua linea, ovvero: “La disponibilità a un governo di svolta, senza veti sui nomi”.

Dall’altra parte Emma Bonino di +Europa ha lanciato uno stop, vogliono conoscere prima i programmi del nuovo governo: “Non compriamo a scatola chiusa, vediamo prima i programmi”.

Roberto Fico

L’incontro con Roberto Fico si può definire il più importante della giornata per la svolta nel nuovo governo. Il Presidente della Camera è il pentastellato che si è sempre mostrato aperto ad un dialogo con la sinistra. Tanto da conquistarsi la possibile nomina da parte dei dem, a futuro premier, incarico da cui Fico si è prontamente sfilato.

Elisabetta Alberti Casellati

La presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati è giunta al Quirinale per il primo incontro della giornata. La seconda carica dello Stato ha lasciato il Colle dopo poco meno di mezz’ora di colloquio, senza rilasciare alcuna dichiarazione.