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Crisi di Governo, Massimo Cacciari: "I 5 stelle hanno bisogno del Pd"

massimo cacciari

Massimo Cacciari è l'ex sindaco di Venezia, nonché un filosofo e accademico. Riguardo la crisi di Governo, queste sono le sue idee.

La crisi di Governo sembra non aver raggiunto alcuna svolta: la trattativa in atto tra M5s e Pd non ha dato frutti. Rimangono soltanto una manciata di ore a dividere i partiti politici dalle Consultazioni che prenderanno il via alle ore 16 di oggi, martedì 27 agosto. Nel caso in cui non emerga un possibile nome per il nuovo premier, Sergio Mattarella chiamerà gli italiani alle urne. Massimo Cacciari, inoltre, analizzando la situazione politica interna italiana ha dichiarato che “i 5 Stelle hanno un bisogno spasmodico del Pd in questa fase. Se si va a votare, bene o male, il Pd para il colpo perché si riprende i voti che ha avuto alle europee. Il M5s verrebbe massacrato dal risultato delle urne“. Vediamo il commento di Massimo Cacciari riguardo l’attuale crisi di governo.

Crisi di Governo, Massimo Cacciari

Massimo Cacciari, ex sindaco di Venezia, ha analizzato la situazione politica italiana e ha tratto alcune constatazioni. “Di Maio – spiega il filosofo – non ha margini di manovra, perché davanti alla prospettiva di andare a votare, c’è stata una sollevazione dei gruppi parlamentari”. L’incubo delle elezioni anticipate si avvicina e diventa sempre più reale: il Pd e il Movimento, infatti, non hanno raggiunto un accordo. “Certo le elezioni anticipate le vincerebbero Salvini e la destra -avverte Cacciari-. Ma non si può vivere sotto la minaccia permanente che se i cittadini votano Salvini vince. Questa non è una buona politica, non si può avere il terrore per l’avversario. Zingaretti deve tenere duro e non temere il voto anticipato”. Infine, il filosofo passa al programma dei due partiti politici: “Sul piano dei contenuti è evidente che Pd e M5s siano più vicini di quanto non fossero 5Stelle e Lega. Il M5s avrebbe avuto il colossale casino dell’Autonomia differenziata o l’indigeribile Flat tax. Sul piano dell’occupazione, del lavoro, sociale e dell’equità le posizioni sono più vicine a quelle del Pd”.

L’ostacolo all’accordo tra M5s e Pd

“Il vero ostacolo è Giuseppe Conte – ha chiarito Cacciari – l’impasse sui programmi è una scusa banale. Con l’aria che tira figuriamoci se il programma può essere un ostacolo”. “Zingaretti – prosegue l’ex sindaco di Venezia – mantiene una posizione logica e fa bene a tenere il punto: accettare Conte vorrebbe dire sottostare alla sicumera dei 5Stelle che dicono ‘abbiamo governato bene, Conte è un grande statista, accettate i doppi-tripli incarichi per Di Maio’. Cosa deve fare il Pd? Fare autocritica perché non ha capito quanto siano stati bravi e capaci Conte, Di Maio e tutto il governo precedente? O c’è un minimo di convergenza su cosa sia stato il governo Lega-5 Stelle o come si può pretendere che le persone possano capire perché non si va a votare?”.