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Conte di nuovo premier: "Non sarà un governo 'contro' qualcuno"

Conte premier bis

Nel corso del colloquio con Sergio Mattarella, Giuseppe Conte ha accettato con riserva l'incarico di premier.

La giornata di mercoledì è stata senza dubbio la più delicata per quanto riguarda le sorti del governo italiani dopo la crisi. Al termine del secondo turno di consultazioni il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha preso la sua decisione e ha convocato Giuseppe Conte al Quirinale per le 9.30 di giovedì mattina per ricevere nuovamente l’incarico di premier. Il professore ha accettato l’incarico con riserva.

Le dichiarazioni di Conte

Dopo qualche minuto, anche il neo incaricato premier Conte ha rilasciato alcune dichiarazioni.

“Il presidente della Repubblica mi ha conferito l’incarico di formare il governo, ho accettato con riserva. Oggi stesso avvierò le consultazioni con tutti i gruppi parlamentari e mi dedicherò a scrivere un programma con le forze politiche che si sono dichiarate disponibili. È una fase molto delicata per il Paese. Dobbiamo uscire al più presto dalla crisi. L’economia globale, soprattutto in Europa, sta rallentando anche a causa delle tensioni in atto tra Usa e Cina. Mancano poche settimane alla sessione di bilancio, dobbiamo fare una manovra economica per evitare l’aumento dell’Iva. Siamo agli albori di una nuova legislatura europea e dobbiamo recuperare il tempo perduto per svolgere un ruolo da protagonista. Dobbiamo trasformare la crisi in un’occasione di rilancio. Con questa consapevolezza mi confronterò con le forze politiche disponibili a sostenere il nuovo progetto.

Preciso subito che non sarà un governo contro, ma un governo per. L’obiettivo è rendere la nazione più competitiva ma anche più giusta. Sarà un governo all’insegna della novità, è l’inizio di un’età riformatrice, di speranza, che offra al Paese speranze e certezze e che rimuova le disuguaglianze di ogni tipo.

La prospettiva di avviare una nuova esperienza di governo con una squadra diversa mi ha sollevato più di qualche dubbio. Ho superato le perplessità nell’interesse dei cittadini. Ho sempre cercato di servire e di rappresentare il mio Paese pensando al bene comune, non di parte. Questi principi e valori sono gli elementi di coerenza che mi porto in questo governo. Coerenza vorrò nella cultura delle regole e nei valori che hanno sempre guidato la mia azione politica. Questo è il momento del coraggio e della determinazione. Ci metterò tanta passione, che mi sgorga naturale nel servire il Paese che amo. In passato ho coniato la formula ‘nuovo umanesimo’. Ho sempre pensato che fosse l’orizzonte ideale per tutto il Paese, non uno slogan di governo.

Nei prossimi giorni tornerò dal presidente Mattarella con i risultati delle consultazioni e, in caso di esito positivo, con la nuova squadra di ministri”.

Conte premier

Il premier dimissionario Giuseppe Conte ha raggiunto il Quirinale alle ore 9.30 per incontrare il capo dello Stato e ricevere l’incarico a formare un nuovo governo. Dopo giorni di continui botta e risposta, infatti, M5s e Pd hanno raggiunto un’intesa per un Conte bis.

Le dichiarazioni del portavoce del Quirinale: “Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricevuto oggi il professor Conte a cui ha conferito l’incarico di formare un governo. Conte si è riservato di accettare“.

M5s-Pd, c’è l’accordo

Al termine del colloquio con Mattarella, Conte riceverà nuovamente l’incarico e potrà dare avvio al nuovo esecutivo giallorosso. Il cammino però non si preannuncia affatto facile dal momento che, al momento, le due forze politiche in gioco non avranno ancora definito un accordo relativo al ruolo del vicepremier. Se da un lato il M5s spinge per Di Maio, il Nazareno chiede un unico vice che provenga dalle file dei dem. Nel governo dovrebbe poi entrare anche LeU, mentre il centrodestra continua a invocare elezioni come soluzione alla crisi. Resta inoltre ancora da chiarire la questione del voto su Rousseau.

Grillo: “Servono ministri tecnici”

Nella serata di mercoledì, sulla vicenda del governo giallorosso è intervenuto anche Beppe Grillo, che sembra mischiare nuovamente le carte in tavola. Come riportato da Tgcom24, per Grillo la soluzione alla “poltronofilia” a suo dire sarebbe un governo fatto di “personalità del mondo della competenza, assolutamente fuori dalla politica“. In questo modo i tecnici sarebbero effettivamente al governo, mentre ai politici rimarrebbero i ruoli di sottosegretari. In un primo momento, però, nelle parole di Grillo sembrava essere incluso anche Luigi Di Maio, motivo per il quale ha voluto poi precisare: “Decide il capo M5s, ai tecnici vadano i ministeri tecnici”.

M5s festeggia in pizzeria

Al termine di una giornata importantissima per il futuro del governo, dopo la notizia della convocazione di Conte al Quirinale, i vertici del Movimento 5 Stelle hanno deciso di ritrovarsi per una cena nel centro di Roma. Presenti Luigi Di Maio accompagnato dalla fidanzata Virginia Saba, Alfonso Bonafede, Riccardo Fraccaro, Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli, i sottosegretari Crimi e Spadafora, il socio do Rousseau Max Bugani e il consigliere Pietro Dettori.