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Conte bis, il piano di Pd e M5s per sostituire Salvini al Viminale

Conte bis Salvini allontanato dal Viminale

Tra gli obiettivi di Pd e M5s c'è cambiare le politiche sull'immigrazione e la sicurezza, sostituendo Matteo Salvini al Viminale.

Tra gli obiettivi principali del nascente governo Conte bis c’è allontanare Matteo Salvini dal Viminale e apportare modifiche sostanziali alla politica del Ministero dell’Interno. Lo rivela un’indiscrezione del Corriere della Sera, secondo cui Pd e M5s, con il sostegno di Giuseppe Conte, intendono “riportare a velocità di crociera una macchina complessa e delicata che negli ultimi quindici mesi è stata lanciata al massimo di giri sul terreno della comunicazione e della gestione dei vertici dei vari dipartimenti”.

Conte bis, il piano del Pd

Per mettere fine alla politica dei porti chiusi e di “prima gli italiani”, serve sostituire il leader della Lega. Mentre sono ancora in corso le consultazioni del premier incaricato, già circolano le prime ipotesi sui possibili ministri del Conte bis. In corsa per il Viminale ci sarebbero l’ex ministro dem Marco Minniti (che ha già ricoperto la carica per il governo Gentiloni), l’ex capo di gabinetto Mario Moricone e il capo della Polizia Franco Gabrielli. Tra i papabili ci sarebbe anche l’ex sottosegretario Ettore Rosato, in quota Pd, che vanta una lunga esperienza al Copasir.

Indiscrezioni rivelano che Conte punterebbe invece a un tecnico come il prefetto Alessandro Pansa, ex capo della polizia e direttore del Dipartimento per le informazioni e la sicurezza (Dis). Una scelta che serverebbe a evitare una nomina eccessivamente “contro” la Lega.

Lacrime al Viminale

Ciò che è certo, al momento, è che il leader leghista ha dovuto lasciare il Viminale e la sua carica di ministro dell’Interno. Nel corso di una diretta Facebook, Salvini ha raccontato che, al momento di salutarsi, molti dipendenti del Ministero “hanno pianto. Poliziotti e vigili del fuoco mi hanno scritto: ‘Lei sarà sempre il nostro ministro’. Oggi ho salutato i dipendenti del Viminale e ho visto delle lacrime, mi hanno segnato”.