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Conte bis, scontro tra Pd e M5s: vertice a Palazzo Chigi

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Si riaccende lo scontro tra Pd e M5s. Giuseppe Conte ha indetto subito un vertice a Palazzo Chigi.

L’accordo Pd-M5s è di nuovo a rischio e con lui anche la nascita del governo Conte bis. Nel giorno stesso delle consultazioni del premier incaricato con i gruppi parlamentari, le dichiarazioni di Luigi Di Maio aprono un nuovo scontro. Il leader pentastellato ha presentato nuovi venti punti, lanciando un ultimatum: “O si rispetta il nostro programma o è meglio tornare subito al voto”.

A seguito delle pesanti dichiarazioni da parte del M5s il premier Giuseppe Conte ha indetto un vertice a Palazzo Chigi.

Vertice a Palazzo Chigi

Il nuovo premier Giuseppe Conte ha voluto incontrare i vertici dei due partiti per chiarire subito la situazione che si stava creando a seguito delle dichiarazioni di Luigi Di Maio. Il segretario dei dem, Zingaretti avrebbe annullato l’incontro di oggi previsto alle ore 15.

Convocati prontamente a Palazzo Chigi Dario Franceschini, Andrea Orlando e i capigruppo M5s, Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli.

Palazzo Chigi ha reso noto, a termine dell’incontro: “Si è delineato un percorso di lavoro per consentire di elaborare un programma condiviso da entrambe le forze politiche sulla base delle prime linee programmatiche pervenute”. Prossima riunione prevista per la mattina di Sabato 31 Agosto 2019.

Nota M5s

Il leader del partito M5s Luigi Di Maio ha aggiunto una nota per spiegare le sue dichiarazioni: “Qui non è questione di ultimatum, qui il punto è che siamo stanchi di sentir parlare tutti i giorni in ogni trasmissione di poltrone e toto-ministri. L’ho detto e lo ripeto: contano i programmi, le soluzioni, le idee”.

Inoltre il Movimento ha aggiunto:”Il M5S non svende i suoi principi e i suoi valori su ambiente, lavoro, imprese, famiglie. Qui serve concretezza. Poche chiacchiere e basta slogan. Bisogna lavorare per gli italiani e bisogna farlo in fretta. Noi abbiamo 20 punti. E vogliamo che entrino nel programma di Governo”.

Conte: “Rispetto per premier”

Mentre si consuma l’ennesimo scontro, Giuseppe Conte ha dichiarato di essere ancora al lavoro per formare una squadra di governo che avrà un forte connotato politico. L’avvocato si è poi rivolto alle opposizioni, chiedendo rispetto per la figura del premier. Sì, dunque, alle manifestazioni di piazza come quelle annunciate da Salvini e Meloni, ma sempre nel rispetto delle figure istituzionali come quella del presidente del Consiglio.

Conte bis, è scontro

Diversi esponenti del Pd hanno espresso stupore e sconcerto davanti alle parole del leader grillino. “Incomprensibile la conferenza stampa di Luigi Di Maio. Ha cambiato idea? Lo dica con chiarezza”, si legge in un tweet del vicesegretario di partito Andrea Orlando. Si è invece espresso tramite Facebook il deputato dem Matteo Orfini: “Secondo Luigi Di Maio non bisogna rivedere la ratio dei decreti sicurezza. Secondo me vanno abrogati. Voglio sperare sia anche la linea del Pd. Sono certo che ne parleremo”.

“I democratici sono impegnati a sostenere lealmente lo sforzo del presidente Conte. Questo sforzo da solo ha già fatto recuperare fiducia nell’Italia. Gli ultimatum di Di Maio al presidente incaricato sono davvero inaccettabili”, ha dichiarato il capogruppo alla Camera Graziano Delrio.

“Non comprendiamo Di Maio. Oggi è tornato indietro, la sua posizione ci sarà chiara nelle prossime ore”, è il commento di Paola De Micheli. Il comportamento del leader grillino è “incomprensibile, che non ci fa cambiare linea e posizione rispetto all’incontro con Conte”.

Il senatore Antonio Misiani scrive su Twitter: “A colpi di ultimatum non si va da nessuna parte. O si fa un governo serio che nasca da un programma condiviso, oppure meglio votare”.

Maria Elena Boschi sottolinea le conseguenze dell’ultimatum sull’economia: “I dati Istat di oggi dicono che il Pil è diventato NEGATIVO con il governo gialloverde. Noi vogliamo evitare recessione e aumento Iva. Ma proprio per questo gli ultimatum e le minacce di Di Maio sono irricevibili”.

Carlo Calenda, dopo aver annunciato il proprio addio al Pd, si rivolge al segretario Zingaretti: “Ripensaci. Come si dice a Roma, apriamoli come le cozze”.

M5s: “Non capiamo stupore”

“Luigi Di Maio ancora una volta ha ribadito che per il Movimento 5 Stelle i temi sono al centro di qualsiasi azione politica. Non comprendiamo lo stupore di alcuni”, si legge in una nota congiunta dei pentastellati. “Per noi conta il programma, contano le soluzioni ai problemi degli italiani, non le poltrone. E ci auguriamo che sia così per tutti.

Cambio idea? Parlare di ambiente e chiedere un governo pro impresa significa aver cambiato idea? Chiedere di abbassare le tasse significa cambiare idea? Ribadiamo: contano le soluzioni, non le poltrone. E qui il punto è un altro: noi vogliamo cambiare veramente il Paese“.

Meloni: “Trance da poltrone”

L’ultimatum pentastellato è stato commentato anche da Giorgia Meloni. “Di Maio in piena trance agonistica da poltrone: finge un irrigidimento sul governo Conte bis per provare a strappare nella trattativa qualche altra poltrona”, afferma la leader di Fratelli d’Italia.